Tremonti: la crisi non è finita Riforma fiscale? Attenti al deficit

"L'età della prudenza non è finita, perché la crisi non è finita". Intervenendo al convegno dei Giovani industriali di Confindustria a Santa Margherita Ligure il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha fatto capire che la riduzione delle tasse non può essere fatta in Italia in questo momento, perché creerebbe deficit. "Sulla questione fiscale - ha detto il numero uno di via XX settembre - abbiamo alcuni vincoli, innanzitutto di bilancio. Non possiamo fare una riforma che crea deficit". Una delle possibilità di riduzione delle tasse, ha aggiunto Tremonti, è quella di insistere sul recupero dell'evasione fiscale. "Abbiamo un'enorme base di evasione fiscale - ha detto il ministro dell'Economia - i nostri esprimenti indicano che è il giusto serbatoio. Il dividendo di questo recupero va messo su giovani e anziani. Si può fare la riduzione fiscale con il recupero dell'evasione". Nel suo discorso il ministro ha ricordato i giovani : "C'è stato un abuso delle forme contrattuali a tempo determinato", ha detto Tremonti. "E' ora di mettere un freno a questa eccessiva flessibilità". Sulla questione della patrimoniale Tremonti ha rassicurato che "il Governo non ha alcuna intenzione di tassare la prima casa e il risparmio delle famiglie". Nel suo discorso il ministro ha citato anche Churchill. "C'è stato un lungo armistizio tra le due guerre. Le masse dei derivati sono come prima, le regole sono state una colossale presa in giro per spiazzare i governi". Ma, ha detto Tremonti, il governo italiano ha fatto quello che poteva e doveva fare. "Credo che il governo ha fatto quello che poteva fare, quello che doveva fare e detto quello che doveva dire. Credo che i fattori di instabilita' e crisi di 3-4 anni fa siano ancora tutti in essere". "L'innalzamento delle aliquote Iva per trasferire la tassazione dalle persone alle cose è una cosa che dobbiamo stidiare".  In conclusione il ministro si è espresso anche sul tema dell'energia nucleare. Con l'ultimo ventennio, ha detto il ministro, è finita "un'età di stabilità, marcata da posizioni progressive, in cui il male era un'eccezione e il bene una regola. Questo ventennio - ha aggiunto - finisce con tre crisi, quella economica, quella geopolitica e quella energetica".L'incidente alla centrale giapponese di Fukushima, ha detto, "è una catastrofe che è entrata nella testa della gente e nella cultura, e avrà una rilevanza non episodica ma strutturale". MARCEGAGLIA: "SOLUZIONE NON È CONTRATTO INDETERMINATO" "Non credo che la soluzione dei giovani e del precariato - ha detto in risposta Emma Marcegaglia - venga attraverso la trasformazione dei contratti flessibili in contratti a tempo indeterminato".Per il presidente di Confindustria "bBisogna aprire un dibattito nel paese senza demagogia e con serietà, perchè il tema dei giovani è serio e va affrontato".