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Moncler torna nelle mani dei francesi

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InMoncler arriva Eurazeo. A sorpresa infatti la mancata quotazione a Piazza Affari per il brand dei piumini è stata l'occasione per l'ingresso nell'azionariato di Eurazeo, società di investimento che figura tra i principali soci di Banca Leonardo: 418 i milioni sborsati per diventare primo azionista con il 45%. I soci di Moncler, viste le non favorevoli condizioni del mercato, hanno preferito aprire le porte, dopo una trattativa privata, a Eurazeo. Dopo quasi vent'anni Moncler torna in mani francesi. Nel 1993, l'azienda di Monastier de Clermont sull'orlo del fallimento era stata salvata dai veneti di Pepper Industries iniziando un rilancio industriale e un percorso che l'avrebbe portata dapprima a confluire nella Finpart di Gianluigi Facchini e successivamente a essere ceduta allo stilista Remo Ruffini in cordata con Mittel private equity. Tre anni fa, l'arrivo di Marco De Benedetti e del fondo Carlyle a completare una ripresa, che ha portato il fatturato dai 180 milioni del 2005 ai 430 milioni dello scorso anno, e a mettere nel mirino l'approdo sul listino milanese ufficialmente «rinviato ad una fase successiva» per «le condizioni dei mercati finanziari». Chiusa la porta dell'ipo si è aperta la finestra dei nuovi soci transalpini. Ora l'obiettivo è di accelerare la crescita all'estero e di costruire un marchio globale del lusso. La mappa dell'azionariato ne esce ridisegnata con il presidente Remo Ruffini che resta il secondo azionista (scendendo dal 38 al 32%) mentre Carlyle passa la mano come socio di riferimento, scendendo dal 48% al 17,8%. Brands Partners 2 si ridimensiona dal 13% al 5% e una piccola quota dello 0,25% resta in portafoglio all'ad Sergio Buongiovanni. Per la quotazione, secondo indiscrezioni, il brand era stato valutato tra i 900 milioni e 1 miliardo di euro.

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