Adr punta sugli investimenti

Accoltoda getti d'acqua dei pompieri e flash dei fotografi. L'Airbus A380 della Emirates, al suo primo arrivo a Roma, non ha tradito le aspettative. Sia dei curiosi, che hanno potuto toccare quasi con mano un concentrato di tecnologia aeronautica europea, sia dagli Aeroporti di Roma che, nel potenziamento dello scalo, puntano a intercettare i grandi Airbus operativi nelle maggiori compagnie. Il gigante dei cieli, arrivato ieri alle 13 e 25 sulla pista romana per celebrare il cinquantesimo anniversario dell'aeroporto è stato così il miglior biglietto da visita per lanciare l'imminente modernizzazione dell'aeroporto. Nel viaggio da Dubai a Roma l'A380 ha portato 489 persone, di cui 14 in First class e 76 in business ed è ripartito con 475 passeggeri. Il passaggio a Roma è stato però una prova unica. Per ora il collegamento Dubai-Roma di Emirates continuerà ad essere servito due volte al giorno da Boeing 777, con 364 passeggeri. «Un giorno saremo operativi anche qui - ha spiegato Salem Obaidalla, vice presidente della Compagnia - Per ora no. Mi complimento con l'aeroporto di Roma perché ha potenziato le sue infrastrutture e l'arrivo dell'Airbus è stato perfetto e ha dimostrato che tutto funziona». Durante la cerimonia di presentazione l'ad di Aeroporti di Roma, Giulio Maleci, ha sottolineato che «il primo volo pienamente operativo» dell'aereo più grande del mondo «ha utilizzato infrastrutture dedicate su cui Adr ha investito molto. È così che lo scalo si mantiene sempre competitivo per le nuove tecnologie e per i nuovi velivoli che vengono sviluppati». Poi Maleci ha delineato le prospettive di sviluppo dello scalo: «L'Accordo di programma permetterà ad Adr di implementare il suo piano sia su Fiumicino sud che su Fiumicino nord».