Il Tesoro Usa esce da Chrysler
Il Tesoro Usa ha annunciato di aver raggiunto l'accordo per la vendita a Fiat del 6 per cento del capitale di Chrysler che deteneva. Una nota del Tesoro rende noto che con il trasferimento il governo Usa esce definitivamente dalla casa automobilistica controllata da Fiat, che così sale al 52 per cento del capitale. L'operazione prevede che Fiat versi al Tesoro 500 milioni per le azioni detenute dal governo. L'opzione call per l'acquisto era esercitabile per i dodici mesi successivi al rimborso del prestito concesso dal Tesoro Usa a Chrysler nel quadro del piano di salvataggio, rimborso che e' avvenuto il 24 maggio scorso. Altri 75 milioni saranno versati per il diritto ad acquistare la quota del capitale detenuta dal sindacato United Auto Workers: di questi 60 saranno versati al Tesoro Usa e 15 al governo canadese, che ha partecipato al salvataggio Chrysler. L'annuncio formale sarà fatto dal presidente Barack Obama che oggi visiterà lo stabilimento del gruppo Chrysler a Toledo, in Ohio, insieme all'amministratore delegato di Chrysler e Fiat, Sergio Marchionne. La visita arriva due anni dopo l'uscita di Chrysler dall'amministrazione controllata. L'operazione di passaggio del 6 per cento del capitale dovrebbe chiudersi entro due mesi con l'approvazione delle autorita' antitrust. LA FIDUCIA DI JOHN ELKANN «Da parte mia e della mia famiglia confermo la nostra fiducia verso l'operato di Sergio Marchionne e della sua squadra di leader e il nostro supporto a tutte le persone della Fiat e della Chrysler che stanno lavorando con impegno e umiltà e che hanno reso possibile ripagare la fiducia che il Governo americano ha riposto in noi solo 23 mesi fa». È il commento del presidente della Fiat, John Elkann, all'accordo per l'uscita del Governo Usa dalla Chrysler. «Continueremo a sostenerli per rafforzare ulteriormente questa storica alleanza e costruire, insieme, un gruppo automobilistico internazionale, capace di competere con i migliori sul mercato dell'auto», conclude Elkann.