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L'economia "in nero" vale fino a 275 miliardi

Soldi

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Tra i 255 miliardi di euro e i 275 miliardi. E' l'ampiezza dell'economia italiana "in nero" nel 2008, secondo quanto si legge nella bozza del rapporto finale sull'attività condotta dal gruppo di lavoro "Economia non osservata e flussi finanziari" guidato dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, nell'ambito del cantiere per la riforma fiscale. Una quota pari, secondo lo studio, al 16,3 - 17,5% del Prodotto interno lordo. L'evasione raggiunge i picchi maggiori nel settore di alberghi, bar e ristoranti da un lato e dei servizi domestici dall'altro. Il peso del valore aggiunto prodotto nell'area del sommerso economico differisce per settore di attività: nel 2008, nell'ipotesi massima, nel settore agricolo raggiunge il 32,8% del valore aggiunto totale della branca (9,1 miliardi di euro), nel settore industriale è al 12,4% (52,8 miliardi) e nel terziario al 20,9% (212,9 miliardi). Secondo l'indagine sono i giovani a evadere più spesso il Fisco e tra i contribuenti che non pagano le tasse, almeno il 60% ha un lavoro autonomo. La relazione tiene conto dell'ultima stima disponibile della base imponibile evasa Irpef, costruita mettendo a confronto i redditi dichiarati nell'ambito dell'indagine sui Bilanci delle Famiglie della Banca d'Italia e quelli della Sogei. Dai dati risulta un tasso medio di evasione del 13,5% dei redditi per l'intera popolazione, pari a oltre 41 milioni di contribuenti. In media non sono stati dichiarati al fisco 2.093 euro a contribuente. Rispetto alla maggior parte delle stime sull'economia sommersa, questa si distingue perché a livello territoriale sono i residenti del Centro Italia, e non quelli del Sud, a evadere di più rispetto ad altre zone geografiche. Mano ferma del Fisco nella lotta all'evasione fiscale: nel 2010 sono stati accertati 2.609 grandi contribuenti (cioè quelli che hanno volume d'affari, ricavi o compensi dichiarati oltre 100 milioni) rispetto ai 1.667 del 2009, nei confronti dei quali e' stata accertata una maggiore imposta pari a 5,4 miliardi di euro. In generale gli accertamenti condotti dal Fisco si sono stabilizzati nel 2010 sopra le 700 mila unità. A fronte di 705.580 accertamenti lo scorso anno la maggiore imposta accertata e' passata da un valore di 26,3 miliardi nel 2009 a uno di 27,8 miliardi, con un aumento del 6%.

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