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Sono 560.837 gli immobili «fantasma» emersi fino al 31 aprile 2011.

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Frai «fantasmi» tante case (196.808) ma anche immobili industriali, artigianali e agricoli oltre a porzioni di alberghi, stazioni, porti, aeroporti, collegi, uffici pubblici che, pur essendo solo 83.935, rappresentano la parte più cospicua delle rendite catastali, pari a 296,8 milioni, mentre le case valgono 84,8 milioni. Secondo i dati diffusi ieri dall'Agenzia del Territorio, Salerno, Roma, Palermo, Cosenza e Napoli risultano le province con più immobili «fantasma», tuttavia, il direttore Gabriella Alemanno (nella foto) vorrebbe evitare la pagella dei buoni e dei cattivi perché ci sono tante variabili in gioco, dall'estensione del territorio, al tipo degli immobili. Per gli appassionati di numeri, attraverso un processo di fotoidentificazione, basato sulla sovrapposizione delle ortofoto aeree ad alta risoluzione alla cartografia catastale, sono state individuate 2.228.143 particelle di Catasto terreni: 1.065.484 sono state trattate determinando l'emersione di 560.837 unità immobiliari. Restano da accertare 1.162.659 particelle da cui si ipotizza di ottenere una rendita catastale vicina all'ammontare di quella accertata finora. Più della metà delle particelle accertate, cioè 572.503, sono risultate con immobili non accatastabili perché erano ruderi, immobili in costruzione, tettoie, serre, manufatti di limitate dimensioni quindi non produttive di rendita. Questa prima tranche di immobili emersi sono frutto di una campagna di sensibilizzazione che ha portato a una regolarizzazione spontanea che si è chiusa al 31 aprile. Ora inizia la seconda fase, quella dell'emersione coatta.

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