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Corre il Pil Ue. Italia al palo

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L'Europariaccende i motori della sua macchina produttiva. Lo conferma l'Ocse che segnala come la ripresa dei paesi Ue faccia sentire i suoi effetti sui risultati complessivi dei paesi che ne fanno parte. L'Italia, però, resta al palo, ferma su livelli di crescita a valori ancora troppo bassi. Sono stati soprattutto il motore tedesco, il buon andamento della Francia e il netto miglioramento della situazione nel Regno Unito - oltre che ad un nuovo progresso in Canada - a far sì che nel primo trimestre del 2011 il complesso dei 30 paesi che ricadono sotto il cappello dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo abbia messo a segno nuovamente una crescita dello 0,5%, come alla fine del 2010. E ciò anche a dispetto di una nuova contrazione in Giappone e di un rallentamento della congiuntura statunitense. Particolarmente favorevole, secondo le rilevazioni dell'Ocse, è stata la situazione dell'Unione europea, il cui Pil reale è aumentato nei primi tre mesi di quest'anno dello 0,8% contro il +0,2% di fine 2010. Situazione analoga anche all'interno dell'area euro, la cui crescita è salita dallo 0,3% del quarto trimestre 2010 al +0,8%. Ad imprimere una particolare accelerata è stata soprattutto la Germania, che è arrivata a guadagnare più di un punto percentuale tra un trimestre e l'altro, con una crescita passata dallo 0,4% all'1,5% tra il quarto trimestre 2010 e il primo 2011, e dal 3,8% al 4,8% a livello annuo. Da rilevare poi anche il miglioramento in Francia e Regno Unito, cresciute rispettivamente dell'1% e dello 0,5% rispetto al trimestre precedente contro i precedenti 0,3% e -0,5%. Fanalino di coda tra i Big è invece l'Italia, la cui crescita ristagna, inchiodata a uno 0,1% come nell'ultima parte dello scorso anno, e diminuita al +1% rispetto a un anno prima dal +1,5% annuo del trimestre precedente. In Giappone si è assistito invece, per la seconda volta consecutiva, ad un periodo di crescita negativa, con il Prodotto interno lordo sceso nei primi tre mesi 2011 dello 0,9% dopo esser già arretrato dello 0,8% nell'ultimo trimestre dello scorso anno. E ciò, a detta dell'Ocse, avvenuto «in parte a causa degli effetti del disastro naturale» causato dal terremoto dell'11 marzo scorso. Se poi si analizza la crescita del trimestre a livello annuale, il Giappone è il paese che nel G7 ha avuto il tasso più basso (-0,7%) a controbilanciare la Germania che si trova invece al top della scala con la crescita più elevata, pari al 4,8%.

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