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Dalla lotta all'evasione 3 miliardi

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Lalotta all'evasione continua a dare risultati. Nei primi quattro mesi dell'anno sono stati recuperati 3,108 miliardi, con un incremento del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2010. Parlando alle commissioni Finanze e Bilancio della Camera il presidente di Equitalia, Attilio Befera ha spiegato che oltre il 20% di tali importi deriva dalla stretta sulla grande evasione. Si tratta di posizioni di «debito fiscale» superiori ai 500.000 euro per le quali Equitalia ha messo in campo strutture di alta specializzazione. Befera ha sottolineato il contributo che i risultati della lotta all'evasione hanno dato alla tenuta dei conti pubblici «in questi anni assai delicati per la finanza pubblica: dai 6 miliardi e 737 milioni del 2007 si è passati agli 8 miliardi 976 milioni del 2010, con un incremento superiore al 30%». Anche per quest'anno - ha spiegato poi Befera - contiamo di confermare i risultati dello scorso anno: chiaro che avendo incrementato gli incassi gli aumenti percentuali saranno più bassi ma comunque, miliardo in più miliardo in meno, otterremo risultati analoghi. La tenuta delle entrate è importantissima». Ma i risultati opotrebbero essere migliori se funzionasse la comunicazione tra banche dati e sistemi informativi di enti locali e uffici diversi. Equitalia «per il fatto di essere posta al termine della filiera impositiva, sconta terribilmente e incolpevolmente inefficienze ascrivibili ad altri» è la polemica sollevata da Befera. Una novità potrà arrivare da gennaio 2012, quando i comuni dovranno mettere a gara i servizi di riscossione coattiva. Dal 2012 Equitalia potrebbe quindi fare delle scelte «e - ha spiegato Befera - potremmo decidere se partecipare o meno alla gara bandita da un comune». Intanto la Cgia di Mestre mette a confronto il peso fiscale nei principali Paesi Ue. Mentre su ciascun italiano grava un peso tributario annuo (fatto di sole tasse, imposte e tributi) pari 7.359 euro, in Germania, la quota pro capite ha raggiunto i 6.919 euro. Solo la Francia sta peggio di noi. Ma si tratta di una situazione relativa, perchè i cugini transalpini versano una media di 7.438 euro di tasse allo Stato, ma vengono ricompensati con una spesa sociale pro capite pari a 10.776 euro.

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