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Dominique Strauss-Kahn

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Il pressing per le dimissioni di Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale, rinchiuso nel penitenziario di Rikers Island a New York per violenza sessuale, sale di giorno in giorno. Il ministro del Tesoro Usa, Timothy Geithner, ha detto che Dsk «ovviamente non è più in grado» di guidare la prestigiosa istituzione finanziaria. La forte presa di posizione dell'amministrazione Obama, la prima dopo l'arresto, è un'implicita richiesta di dimissioni, e di peso visto che gli Usa sono il maggiore azionista del Fondo. Un invito a lasciare che si somma alle pressioni arrivate dall'Europa e dai Paesi emergenti negli scorsi giorni. Geithner ha aggiunto che «è importante che il comitato esecutivo del Fmi nomini formalmente un direttore generale ad interim», al momento il numero due John Lipsky che lo rappresenterà al G8 di Deauville la prossima settimana. L'organismo internazionale che ha sede a Washington, intanto, si mantiene in contatto con il direttore attraverso i suoi avvocati e, secondo fonti vicine all'ente, avrebbe anche chiesto «gentilmente» a Dsk di comunicare i suoi piani. Quanto alla corsa per la sua successione si conferma che tra i favoriti c'è il ministro dell'economia francese, Christine Lagarde. Tuttavia, lo stesso Dsk aveva promesso nel passato che il suo successore sarebbe stato il rappresentante di un Paese emergente, cambiamento sollecitato anche dal governatore della Banca della Corea del Sud, Chooong Soo, e dal ministro delle Finanze sudafricano, Pravin Gordhan. Più cauto il ministro delle finanze brasiliano, Guido Mantega, che ha invitato a non precipitare i tempi della sua successione. E se la Gran Bretagna riconosce che Dsk è in una posizione «davvero molto difficile» e il Giappone prende tempo, gaullisti francesi hanno invece chiesto esplicitamente che la questione sia risolta «entro pochi giorni». Quanto al piano giudiziario, dopo che è filtrato il nome della vittima, il New York Post ha scritto che la donna viveva in un appartamento nel Bronx affittato «esclusivamente» a persone sieropositive o con Aids conclamato. Una notizia che darà sicuramente un grattacapo in più a Dsk, il quale, comunque, per la maggior parte dei francesi è stato vittima di un complotto. Poco trapela sulla difesa che Strauss-Kahn e il legale adotteranno: si fa cenno alla consensualità del rapporto con la cameriera ma proprio ieri il legale della donna ha assolutamente smentito che si sia trattato di sesso consenziente. Mentre si attende la riunione con il Grand Jury popolare convocato per domani, il sexgate del direttore del Fmi ha già prodotto un risultato politicamente interessante: malgrado sia salito di soli due punti percentuali, Sarkozy riuscirebbe oggi a qualificarsi al secondo turno delle elezioni presidenziali previste per il prossimo anno.

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