Tremonti: il Sud utilizzi i fondi Ue
"La più grande questione italiana è quella meridionale. Il Sud è una realtà che va indietro e non avanza. Bisogna fare di più per diminuire le distanze rispetto al Nord Italia che è la regione più ricca d'Europa". Lo ha detto il ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti intervenendo al convegno di Bagnaia, Siena, organizzato dall'Osservatorio giovani editori. "La questione meridionale è un fatto politico - aggiunge - Il grande punto del Meridione è che deve spendere i soldi europei che ci sono". FONDI UE INUTILIZZATI Il ministro dell'Economia, intervenendo al convegno "Crescere tra le righe", chiarisce: "Al Sud vengono spesi solo il 10% delle risorse provenienti da Bruxelles. Si vantano quando arrivano al 20%. Quei soldi non spesi vanno ad altri Paesi europei. Questa è una follia". Allora, conclude il ministro, "la classe politica del Mezzogiorno è capace di spendere questa infinita quantità di capitali o no? Quest'anno stiamo rischiando di perdere 6 miliardi di euro". "Siamo l'unica economia europea duale - ha spiegato Tremonti - ma non vogliamo diventare un paese diviso". IL NODO SPIAGGE "Non esiste uno sviluppo pubblico istantaneo, che viene fatto con un solo atto in un solo giorno", ha detto il ministro dell'Economia rispondendo così alle critiche di quanti ritengono che il governo non avrebbe fatto quanto di sua competenza per rilanciare l'economia del paese. Tremonti invece ha rivendicato di aver intrapreso negli ultimi tre anni "qualche via nuova per lo sviluppo", indicando la questione dimensionale delle imprese italiane, ricordando che il 95% del Pil italiano è fatto da aziende con meno di 15 dipendenti. "L'idea del governo è di fare nel 2005-2006 i distretti, ovvero dove con un libero contratto tra gli imprenditori, si creano consorzi di imprese che vanno insieme in banca, che insieme vanno dalle autorità amministrativa e insieme si presentano anche all'estero per vendere i loro prodotti". Tremonti ha poi sottolineato l'impegno del governo in favore delle piccole e medie imprese sostenuto insieme con Confindustria, associazioni di categoria e le banche e ha poi parlato del recente decreto per lo sviluppo che prevede una novità importante: l'istituzione dei distretti turistici, ovvero di "zone a burocrazia zero". Il ministro infine ha sottolineato le altre novità presenti nel decreto sviluppo, ricordando anche che ci sono norme tecniche molto precise su questioni particolari e di rilievo per la ripresa. "Adesso lo posso dire, non mi frega un tubo: le spiagge non c'entrano nulla, c'è stato un atteggiamento pittoresco", si sfoga poi spiegando che la norma sul diritto di superficie dei litorali contenuta nel dl sviluppo e che ha sollevato un fiume di polemiche "non c'entra nulla con le spiagge, ma sono i distretti turistici con burocrazia zero".