Strauss Kahn, dalla suite alla cella
Dalla suite di Manhattan a un cella di Rikers Island. Dominique Strauss Kahn, direttore del Fmi, ha dormito la sua prima notte da detenuto su un pagliericcio del carcere dell'East River a nord del Queens. Una cella singola per l'uomo che decideva i destini dell'economia mondiale. Sarà lì fino a venerdì prossimo quando comparirà davanti al Gran Giurì. Quattro giorni per pensare al suo futuro. Strauss Khan si è dichiarato «non colpevole», ma in base ai sette capi di accusa rischia fino a 74 anni di carcere. Ci sarebbe pericolo di fuga secondo la Corte, in quanto fra gli Stati Uniti e la Francia non esiste trattato di estradizione e Strass-Khan è stato arrestato sabato su un aereo pronto al decollo per Parigi. Il giudice ha detto esplicitamente «non ci sarà un altro caso Polansky», facendo riferimento al regista accusato di stupro rifugiatosi in Svizzera per sfuggire all'arresto. Strauss Kahn non potrà avvalersi dello status diplomatico visto che il Fmi lo ha scraicato: «l'immunità del direttore generale è limitata, e non è applicabile a questo caso» ha dichiarato in una nota il portavoce dell'Fmi, William Murray. Dominique Strauss Khan è finito nella «tomba» come le gang di New York chiamano la prigione che ospita al momento 14.000 detenuti. Il direttore del Fmi, accusato di stupro, potrà decidere se tenere i suoi vestiti o indossare la tuta arancione d'ordinanza del penitenziario. Luce spenta alle 23 e sveglia alle 5 per la colazione. Pranzo e cena serviti in cella alle 11 e alle 17. Strauss Khan potrà evitare di incontrare altri detenuti: essendo in attesa di giudizio può scegliere di rimanere sempre in cella o uscire in cortile. Sarà sempre accompagnato da una guardia. I difensori di Dominique Strauss-Kahn punterebbero a dimostrare che, quanto accaduto sabato scorso tra il direttore del Fondo monetario internazionale e la cameriera di origini africane nella suite del Sofitel non sarebbe stata una violenza a sfondo sessuale, bensì un rapporto consensuale. Questa la linea difensiva che sarà tenuta davanti al Gran Giurì. «Riteniamo che le prove non siano compatibili con l'ipotesi di un rapporto forzato», aveva detto durante l'udienza di lunedì in tribunale Ben Brafman, uno dei legali di Strauss-Kahn. In seguito, una fonte vicina ai legali del direttore del Fmi, ha spiegato al Post che «potrebbe esserci stato il consenso» della donna, un'immigrata 32enne originaria della Guinea, anticipando così una possibile linea di difesa. Il direttore del Fmi era un cliente abituale del Sofitel di Manhattan dove era ospitato in una suite da 3.000 dollari che, però, pagava 800. Gli avvocati di Strauss Kahn hanno sollevato anche la questione delle immagini del loro assitito condotto in manette in tribunale. I legali del direttore del Fondo Monetario Internazionale hanno preannunciato che potrebbero fare causa ai mezzi di informazione che le continueranno a usare. Secondo il collegio difensivo questo filmato lede la presunzione di innocenza di DSK, che è accusato di aggressione sessuale, tentato sequestro di persona e di altri reati nei confronti dlla cameriera d'albergo.