Ora si apre la corsa al successore Francia e Germania già sono divise
Vediil caso delle acquisizioni delle aziende di Parigi in Italia, in primo piano Parmalat e Bulgari, potrebbe fare da contraltare una perdita di potere nei posti chiave delle istituzioni finanziarie internazionali. Già, il transalpino Jean Claude Trichet, presidente della Bce, dovrà presto lasciare le consegne all'italiano Mario Draghi. E questo era nel conto. Ma ora la perdita anche di Dominque Strauss Kahn dalla guida del Fondo Monetario Internazionale ai francesi rischia di non andare proprio giù. Eppure l'incubo rischia di trasformarsi in realtà. Il pressing per le dimissioni di Dsk dal Fmi dopo l'incidente all'hotel Sofitel di New York sta salendo giorno dopo giorno. E già si lavora alla successione: un dibattito che si preannuncia atteso, con l'Unione Europea che compatta vuole mantenerne la leadership ma al suo interno è già divisa sul candidato da presentare. La Germania punta su Josef Ackermann, l'amministratore delegato di Deutsche Bank, ma la Francia frena, convinta che la ministra dell'Economia Christine Lagarde sia la candidata più papabile: con la scadenza del termine di Trichet alla Banca Centrale Europea (Bce) e la difficile situazione di Strauss-Kahn, Parigi rischia di perdere due posti chiave nella finanza mondiale. La partita della successione però sarà molto più dura del previsto. I paesi emergenti si fanno sentire: la Cina ha aspirazioni, la Turchia ha già dei candidati e anche il Brasile vuole dire la sua. La guida del Fmi è importante sia per il prestigio della nazione che esprime il direttore sia perché la potenza di fuoco dell'organismo di Washington è tale da determinare spostamenti non indifferenti negli assetti geopolitici del pianeta. Le nazioni che stanno aumentando la loro influenza economica vogliono esprimere anche loro un'opinione nella scelta del candidato. Non sarà facile non tenerne conto. Per leventuale successione a Strauss-Kahn alla guida del Fmi, il Brasile punta ad un rappresentante dei Paesi emergenti: «sarebbe ora che il Fondo Monetario sia guidato da qualcuno che rappresenti i Paesi emergenti». Il governo turco considera praticamente certo che ad essere scelto sarà uno fra due suoi altri candidati, Mehmet Simsek e Ali Babacan. Strauss-Kahn ha trascorso la sua prima notte in cella, nel penitenziario di Rikers Island, e attende venerdì per riapparire in tribunale. Il board del Fmi si riunirà lo stesso giorno, nel pomeriggio, per esaminare gli aiuti per 26 miliardi di euro al Portogallo e potrebbe di nuovo ricevere aggiornamenti su Strauss-Kahn che, secondo molti rappresentanti del Fondo, dovrebbe lasciare al di là della colpevolezza o no, per le gravi accuse mosse nei suoi confronti. Alla guida del Fmi dovrebbe restare un europeo, ha affermato il presidente di turno dell'Ecofin, l'ungherese Gjorgj Matolcsy: il ruolo del Fondo «è vitale per risolvere i problemi finanziari in Europa». Berlino potrebbe avanzare la candidatura di Ackermann. Un altro papabile candidato appoggiato dalla Germania - ha precisato Bild - sarebbe il presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, Thomas Mirow. La Francia è schierata con Lagarde, favorita del bookmaker Stanjames è pari a 1,65, l'economista turco è la seconda scelta a 5,00. Calano le quotazioni di Shri S. Sridhar, l'attuale presidente e managing director della Central Bank of India, passato da 3,50 a 6,00, mentre il governatore della Banca d'Israele, Stanley Fischer è dato a 7,00. I britannici Gordon Brown e Peter Mandelson sono dati rispettivamente a 23,00 e 100.