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Banche popolari un modello da tutelare

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Suun quotidiano un anonimo banchiere ha ricordato la vicenda del soldato Ryan da salvare assolutamente avendo la sua famiglia già perso tre figli in battaglia. Sullo stesso giornale un notista ha preso posizione sul modello banche popolari che non va salvato a tutti i costi, ma che non va nemmeno demonizzato. Cerchiamo di fare chiarezza. Il sistema cooperativistico nasce nell'800 con l'intento di mutualità a favore dei soci e del territorio. Precedentemente nel 400 Frà Bernardino da Feltre costituì la Banca del Monte per sostenere i meno abbienti combattendo l'usura che all'epoca si riferiva agli interessi. Pratica proibita che seguiva la dottrina aristotelica contraria al prestito con interesse. Nel gergo attuale è usura quella praticata dagli strozzini, mentre le Banche Popolari per commettere usura debbono mantenere gli interessi entro un certo limite. Il problema delle Banche Popolari non è tanto il calmierare gli interessi quanto la tutela delle famiglie e il sostegno di iniziative economiche del territorio. Ben vengano modifiche per stare ai tempi. Non c'è bisogno di ricorrere al simbologia Ryan. Bisogna preservare il modello popolare di Banca che ha la sua ragione d'essere nel territorio che costituisce la caratteristica di attenzione. Le PMI asse portante della nostra economia devono crescere ed essere sostenute. Da chi le conosce non sulla carta ma nel luogo dove operano.

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