«Più difese contro le scalate ostili»
Ilpresidente della Consob, Giuseppe Vegas, ha usato una citazione di Tacito per il debutto davanti al gotha della finanza e dell'economia riunito ieri a Piazza Affari per la relazione annuale della Commissione. E ha concentrato il suo intervento su tre temi principali: poteri alla Consob nel processo di quotazione delle imprese, Borsa meno banco-centrica e regole più rigide per contrastare le scalate ostili. «Le acquisizioni di imprese italiane da parte di investitori stranieri possono apportare benefici significativi all'economia del paese, tuttavia non sempre le acquisizioni sono guidate dal desiderio di incrementare il valore dell'impresa. Diventa cruciale quindi definire norme in materia di Opa in grado di contrastare il rischio di distruzione di valore, pur garantendo l'efficienza del mercato del controllo societario», ha sottolineato Vegas senza citare esplicitamente il caso Parmalat. Lactalis ha depositato la documentazione relativa all'Opa totalitaria volontaria presso Consob il 29 aprile, data dalla quale la Commissione ha 15 giorni di tempo per approvare il prospetto o chiedere eventuali integrazioni. «Da sempre la legislazione italiana ha fortemente privilegiato la contendibilità, limitando le possibilità di difesa delle società a fronte di scalate ostili», ha proseguito Vegas aggiungendo che «l'effetto indesiderato è stato quello di accentuare la chiusura degli assetti proprietari delle imprese». Serve inoltre «un sistema di norme chiare e di semplice applicazione supportato da un sistema sanzionatorio inflessibile» perché la Commissione deve sanzionare soprattutto violazioni gravi e non le «bagatelle», valorizzando l'attività ispettiva. Nel mirino di Vegas sono poi finite le banche e Borsa Italiana. Per il presidente della Consob, occorre infatti «potenziare il ruolo del mercato azionario» e contestualmente «allontanarsi dalla struttura banco centrica». Secondo Vegas bisogna «bilanciare la centralità del credito bancario nel modello di finanziamento delle imprese e nelle scelte di investimento delle famiglie, secondo un percorso che privilegi l'integrazione». Consob propone di assegnare per intero alla Commissione, togliendola a Borsa Italiana, l'attività di listing. Dalla relazione annuale della Consob emergono poi alcune fotografie interessanti del mercato italiano: si scopre ad esempio che le società italiane quotate in Borsa sono le più indebitate d'Europa. Nel 2010 il rapporto fra debiti finanziari e fatturato, anche se in calo rispetto al 2009, si attesta al 62% e rimane ampiamente superiore rispetto a Francia e Germania, dove è inferiore al 45%, e al Regno Unito, dove è al 30%. Quanto alle famiglie italiane, continuano a puntare sui titoli di Stato: complice anche il peggioramento del quadro economico nell'area euro, il grado di diffusione dei Bot è cresciuto al 13,4% dall'11,9% del 2009. Al tempo stesso, però, aumentano i possessori di obbligazioni bancarie, che sono saliti dall'8,9% del 2009 al 10,5%, su livelli superiori quindi al pre-crisi (nel 2007 era al 9,3%).