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Lorenza Lei alla guida della Rai

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Il cavallo della Rai all'esterno della sede di viale Mazzini

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Era da mesi che il suo nome circolava a Viale Mazzini come la persona adatta per riportare un clima di serenità dentro la Rai dopo la turbolenta gestione di Mauro Masi. Ieri è arrivata la designazione dal cda e oggi si attende il via libera dall'assemblea. Lorenza Lei, 51 anni, sarà la prima donna ad assumere la carica di direttore generale nella storia della Rai. Un direttore generale «di garanzia» l'ha definita il presidente dell'azienda Paolo Garimberti, sottolineando che è una scelta «improntata a logiche di tipo aziendale, manageriali, basate su criteri legati alla conoscenza dei problemi». Ed è proprio questa caratteristica che rende Lorenza Lei gradita anche al centrosinistra. Fortemente voluta da ambienti cattolici, vicina alle alte cariche del Vaticano (ha una conoscenza di vecchia data con il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco), fortemente voluta da Berlusconi, Lei ha entrature, maturate nella sua lunga storia aziendale, anche a sinistra. E questo la rende una figura di cerniera per ricomporre quelle fratture dentro Viale Mazzini determinate dalla gestione Masi. Un'operazione che la Lei può fare grazie alla profonda conoscenza dell'azienda. Lavora nelle stanze della direzione generale, dai tempi di Agostino Saccà, Flavio Cattaneo e Alfredo Meocci. Rarissime le interviste ma con una costante: ricorre l'idea della Rai come azienda di servizio pubblico, capace di coniugare i grandi numeri con la qualità del prodotto, di intrattenere senza scadere nel cattivo gusto. Entra in Rai nel 1997 ma è con l'incarico di responsabile di Rai Giubileo che la sua carriera ha una svolta.  Le tappe: capo struttura Pianificazione risorse di Rai1 e poi al lavoro con Agostino Saccà che la nomina capo staff della Direzione generale (Cattaneo e Meocci la confermeranno); poi responsabile delle risorse televisive e da due anni vice direttore generale. Eredita una situazione difficile di bilancio, 116 milioni di passivo nel 2010, palinsesti autunnali da approvare, con relativi contratti. Intanto nella Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai si è creata una situazione di stallo in relazione alla mancata approvazione del Regolamento per la Par Condicio relativo ai referendum del 12 e 13 giugno. I due presidenti Schifani e Fini hanno annunciato iniziative per agevolare la situazione.

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