A scuola assunzioni per 65 mila precari
Marco Paolo Nigi (Snals-Confsal): Una vittoria del sindacato autonomo
Ieriil Governo ha approvato il decreto legge che prevede, con decorrenza dal corrente anno, le nomine in ruolo per 65.000 docenti e personale Ata. Gongola il segretario generale Snals-Confsal Marco Paolo Nigi: «È una prima importante risposta all'impegno del sindacato, in questo fortemente appoggiato dalla Confsal - spiega Nigi - È importantissimo che le istituzioni scolastiche siano dotate di risorse umane, strutturali e finanziarie tali da consentire loro di dare la giusta risposta alle esigenze dei territori». Il piano e triennale come è stato confermato dal ministro Mariastella Gelmini. Saranno assunti 30.000 docenti e 35.000 Ata. «Il problema del precariato potrà essere risolto in meno di 6-7 anni» ha commentato il ministro. Fatti, poche chiacchiere e soprattutto numeri. Nigi è un sindacalista che sta a proprio agio con i numeri. Infatti il segretario generale della Confederazione dei sindacati autonomi è un matematico. Per lui le cifre sono obiettive. E così, il miglior biglietto da visita per un'organizzazione sindacale autonoma tra le meno politicizzate d'Italia è proprio il suo milione di iscritti. Forse qualcosa di più. Del resto la Confsal è la quarta confederazione italiana, dopo Cgil, Cisl e Uil. Ma come si fa a quantificare il numero degli iscritti? Spiega Nigi: «Al numero degli iscritti corrisponde il diritto di partecipare o no alle trattative sindacali e di nominare i propri esponenti in importanti enti o istituti. Ma se i numeri sono falsi significa che i posti sono occupati abusivamente e che il potere di trattare è esercitato senza diritto. Per questo è importante sapere chi rappresenta che cosa. Ma lo sa che in una causa che ci oppose a un'altra confederazione il giudice ci dette ragione perché questa aveva dichiarato un numero di iscritti superiore a tutti i lavoratori della provincia in questione?». Essere autonomi è una peculiarità che per la Confsal si sta trasformando in vantaggio competitivo. «Piuttosto che affiancare la politica preferiamo elaborare proposte con una sola missione: aumentare i benefici per i lavoratori e per i pensionati. Anche perché fare politica e fare sindacato sono due attività distinte che debbono dialogare tra loro ma senza subalternità dell'una all'altra» afferma ancora Nigi. Insomma, autonomia e proposte concrete, corredate da numeri, se possibile. «Se affrontiamo il discorso del welfare, noi abbiamo una visione onnicomprensiva che considera un lavoratore attivo nella sua intera vita, anche quando è uno studente. Per questo si è pensato di attivare la cosiddetta mutualità scolastica. Visto che l'orizzonte temporale per arrivare alla pensione si allunga, dovremmo consentire anche a chi studia di cominciare a versare i contributi all'Inps. Certo, sarebbero le famiglie a tirare fuori le prime somme ma questo aprirebbe a un futuro reddito decente. In fondo, ogni nonno oggi pensa di fare la stessa cosa per un nipote. Basta strutturare la contribuzione e partire». I segni della matematica attuariale, quella su cui si basa la costruzione di una rendita vitalizia, emergono anche in questo caso chiari. Sugli stessi criteri si basa la proposta della previdenza vera e non solo millantata per le casalinghe, con tanto di versamenti alla cassa dell'Inps. Ma Nigi ha proposte anche sui grandi temi della politica economica. In particolare, mette il dito nella piaga dell'elevata tassazione del lavoro dipendente che grava su lavoratori e aziende. Giù le tasse, dunque. Ma fedele alla regola numerica, la richiesta del segretario della Confsal è accompagnata anche da una proposta per reperire le risorse necessarie: «Basta una vera lotta al sommerso con l'introduzione del reato penale per chi offre lavoro nero e per chi lo svolge. Le multe e il recupero di evasione contributiva sarebbero un buon punto di partenza per tesoretti destinati ad abbassare il carico fiscale» dice Nigi, augurandosi che il ministro Tremonti proceda deciso in questo senso. Insomma, non solo idee ma fatti concreti. Una linea che sembra portare successo alla Confsal. Solo nell'ultimo mese i nuovi iscritti sono circa 50mila. Numeri buoni. Quelli che piacciono a Nigi.