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Il sisma scuote i conti del Giappone

Terremoto in Giappone

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Standard & Poor's lancia un altro avvertimento al Giappone sulla disciplina dei conti pubblici e taglia l'outlook da stabile a negativo, in vista dei costi di ricostruzione dopo il sisma-tsunami che potrebbero toccare un massimo di 50.000 miliardi di yen, quasi 420 miliardi di euro. L'agenzia di valutazione Usa ha mantenuto per il momento il giudizio di AA- (lo stesso dell'Arabia Saudita e un gradino sotto la Spagna), peraltro abbassato lo scorso gennaio nel primo intervento dal 2002, ma rimarca la preoccupazione che terremoto, tsunami, e crisi nucleare alla centrale Fukushima, «facciano salire il deficit del Giappone sopra le stime precedenti di un cumulativo 3,7% del Pil entro il 2013», quando il debito veleggia intorno al 200% del prodotto interno lordo. «Abbiamo rivisto a negativo l'outlook sul rating - recita una nota - per riflettere il potenziale di un downgrade se il deterioramento fiscale è materialmente superiore a queste stime, in assenza di un ampio consolidamento fiscale».  Mentre la ricostruzione è un importante obiettivo, «la riforma fiscale è qualcosa su cui non possiamo passare sopra: il nostro atteggiamento fondamentale è di equilibrio tra queste due esigenze», ha detto il ministro delle Finanze, Yoshihiko Noda. Forte del via libera bipartisan all'extra budget per la ricostruzione da 4 miliardi di yen (34 miliardi di euro), il premier Naoto Kan ha detto di voler presentare a fine giugno il progetto di riforma fiscale, del welfare e della sicurezza sociale. «Dobbiamo vedere i riflessi possibili sull'economia», ha spiegato Kaoru Yosano, il ministro delle Politiche fiscali, sul rialzo dell'Iva ora ferma al 5%. Intanto la Fed ha lasciato invariati i tassi d'interesse tra lo zero e lo 0,25% e ha annunciato di voler mantenere i tassi «a livelli eccezionalmente bassi per un prolungato periodo di tempo» per stimolare la ripresa economica, che procede a «ritmo moderato». Secondo l'istituto il rialzo dei prezzi delle materie prime, che sta influendo sulla crescita economica, è destinato ad essere passeggero. Inoltre la Fed fa sapere che intende completare il suo nuovo programma di acquisto di bond da 600 miliardi di dollari entro giugno, come previsto. La ripresa, per la banca centrale Usa, sta procedendo a un passo moderato e le condizioni del mercato del lavoro stanno gradualmente migliorando.

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