Lactalis accelera per l'Opa a Parmalat
I francesi di Lactalis accelerano sull'Opa a Parmalat. Ieri hanno depositato presso la Consob la documentazione relativa all'offerta pubblica di acquisto annunciata sull'intero capitale sociale dell'azienda di Collecchio. A questo punto la Consob, come previsto dal testo unico sulla finanza, ha quindici giorni di tempo per rendere nota la sua decisione. Almeno un giorno prima che parta l'offerta, il cda di Parmalat dovrà riunirsi per valutare la congruità del prezzo fissato (2,6 euro per azione). Intanto continuano le polemiche tra coloro che vedono nell'affondo di Lactalis uno scippo di uno dei gioielli dell'industria italiani e coloro che invece dicono che l'operazione non poteva che avere questo esito in mancanza di una cordata tricolore. Per Carlo De Benedetti, presidente onorario di Cir, si tratta di «polemiche ridicole». «L'importante è che l'azienda vada bene, non chi sia il padrone» afferma. «Tutta l'Italia dice più Europa: poi quando un'azienda privata francese viene a comprare un'azienda privata italiana non capisco dove finisce l'Europa» di cui si parlava. «Forse l'Europa - aggiunge De Benedetti - ha dei limiti concettualmente ridotti nella mente di certe persone». «Non ci vedo niente in contrario che una società francese compri una società italiana in un libero mercato che stabilisce il libero movimento anche dei capitali» aggiunge. In fondo Parmalat «era sul mercato e nessuno l'ha comprata». Per il presidente di Fiat, John Elkann, «l'Opa di Lactalis rappresenta per Parmalat un'opportunità» Elkann si dice favorevole all'arrivo in Italia di investitori stranieri «capaci di creare occupazione e valore aggiunto». «Per Parmalat - prosegue Elkann - è meglio entrare a far parte di un grande gruppo europeo piuttosto che restare isolato».