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Giorno della verità in Consap

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Si sblocca l'impasse per la nomina dei vertici della Consap. La società pubblica che eroga servizi assicurativi, sconosciuta al grande pubblico, e diventata negli ultimi tempi il crocevia di interessi politici ed economici di alto rango. Così mentre fino a ieri mattina sembrava quasi certo l'arrivo alla presidenza della società di via Yser della deputata di Iniziativa Responsabile, Maria Grazia Siliquini, e sulla poltrona di ad l'attuale direttore generale della Rai, Mauro Masi, alle 12 e 30 di ieri, ora fissata per l'assemblea, è arrivato il primo colpo di scena. Il delegato del ministero del Tesoro, socio unico della Consap, che avrebbe dovuto portare la busta con le indicazioni dei nomi dei nuovi amministratori non si è presentato. Tra lo sconcerto ovvio dei consiglieri convocati d'urgenza dopo un precedente rinvio dell'assemblea. Tutto sospeso di nuovo e rinviato in seconda convocazione all'11 maggio. A pagare pegno fino a quel momento la Siliquini, visto che Masi da giorni chiedeva un prolungamento della sua presenza a Viale Mazzini. Le indiscrezioni parlano di un complesso giro di consultazioni avviato subito dopo tra via Yser, il ministero guidato da Giulio Tremonti e Gianni Letta, sulla cui scrivania per prassi si fermano i dossier per le nomine nelle società pubbliche. Poi un altro colpo di scena. Come nelle migliori sceneggiature dei film thriller. L'assemblea è stata rifissata per stamattina in veste totalitaria. Accanto al Tesoro, siederà dunque il cda, il presidente e l'ad in carica e il collegio sindacale. Tutti attorno a un tavolo per decidere, secondo indiscrezioni, che l'attuale presidente Andrea Monorchio resterà, mentre è confermato l'arrivo di Masi. Insomma a essere eliminata dalla corsa sembra essere ancora una volta la Siliquini. Che ieri in serata non ha commentato. Le ricostruzioni della giornata campale per la società pubblica parlano di un Andrea Monorchio, ex ragioniere generale dello Stato e uomo di grande esperienza nel campo dei numeri pubblici, poco incline a lasciare la sua carica nelle mani di manager non avvezzi alla delicatezza e alla complessità del campo assicurativo. Le sue indicazioni sarebbero state prese in considerazione dall'Economia e dallo stesso Letta. Non solo. Nella gestione della partita aperta si sarebbe inserita anche una coda polemica tra ministeri. La nomina dei vertici Consap è di esclusiva competenza del Tesoro, dunque di Tremonti, che male avrebbe digerito l'attivismo del dicastero dello Sviluppo Economico e dunque del collega Paolo Romani nel suggerire i manager da insediare. Per statuto a Via Veneto spetta solo un potere di coordinamento sulla Consap ma nulla di più. Dunque si riparte da oggi pomeriggio alle 17 per la chiusura definitiva della vicenda. A cui non manca anche un piccolo giallo. L'assemblea è stata convocata nella modalità totalitaria per consentire una modifica statutaria non inserita nell'ordine del giorno. Un cambio annunciato ma comunicato solo oggi pomeriggio. Tra le ipotesi l'innalzamento dei limiti per i compensi per l'ad visto che una delle condizioni poste da Masi era la garanzia in Consap dello stesso compenso percepito in Rai.

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