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Delude il piano di crescita subito più sforzi

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Conil Documento di economia e finanza (Def) ed Piano nazionale delle riforme (Pnr) non è stato centrato - è il giudizio di Confindustria - l'obiettivo di affiancare alle misure per la stabilità dei conti pubblici quelle per il sostegno a crescita e sviluppo. Per Confindustria è condivisibile che «senza stabilità della finanza pubblica non è possibile lo sviluppo economico», ma, ed in particolare oggi in questa delicata fase per l'economia del Paese indebolita dalla crisi, «è vera anche la relazione inversa: senza crescita è molto difficile conseguire la stabilità finanziaria». Così via dell'Astronomia, ha spiegato il dg Giampaolo Galli, giudica il Pnr «deludente per quanto attiene alle azioni concrete» per crescita e competitività. E chiede: «Serve uno scatto di orgoglio per affrontare le urgenze del Paese». A preoccupare gli industriali anche il taglio degli investimenti pubblici, che «scenderebbero a 27 miliardi già nel 2012, erano 38 miliardi nel 2009. Si tratta di una diminuzione consistente che avrà effetti di lungo periodo sull'infrastrutturazione del Paese .

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