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Contro la crisi soluzioni nuove

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Sonogravi problemi di natura sociale che vanno affrontati con realismo senza proclami populistici. Della figura dell'agitatore che ha aizzato le folle è piena la storia. Questo è normalmente il capo di una minoranza chiassosa e scamiciata che arringa moltitudini, oggi moltiplicate nel numero, dai media televisivi. Le rivoluzioni vengono generate da élite carbonare che si riuniscono per ideologie, interessi, mode che attraggono molto di più per passione che per contenuti. Talvolta sotto il vestito niente. Però precariato e disoccupazione giovanile non sono né mode né ideologie. Sono la rappresentazione del dramma. Come cercare di risolvere questo problema che, alla disperazione personale può far germogliare la gramigna che distrugge l'erba buona? Bisogna ragionare con buon senso e onestà intellettuale. Non si può scherzare su questi argomenti. La crisi attuale è un minestrone con risvolti sociologici e sociali. Il mondo è cambiato. L'emigrante non ha più la valigia di cartone. L'emigrante è massa. È continente che si muove in cerca di libertà e lavoro che però è mancante anche sulla sponda dove si sbarca. Le vicende economiche avevano un tempo cicli (trend) lenti ma costanti. Il benessere e la leva erano la morfina. Oggi questa non basta più. Lo spettacolo è deprimente. Gli attori sono in cerca di autore. L'autore è un complesso di soggetti con anime e idee diverse che si combattono senza il senso della cavalleria. Che va ritrovata per affrontare i veri difficili problemi interni aggravati all'esterno dallo scoppio della bomba demografica.

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