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Giornali pronti al rilancio. Il web corre

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La crisi dell'editoria sembra quasi finita. I ricavi pubblicitari sono in ripartenza e i quotidiani, dopo la cura da cavallo della razionalizzazione dei costi di produzione, sentono aria di ripresa. Anche perché a compensare il calo delle vendite si sta rilevando determinante l'affiancamento del web. È il quadro che delinea lo studio della Fieg sulla «stampa in Italia tra il 20008 e il 2010» presentato ieri a Roma. Un rapporto che spiega come «l'impatto sui margini operativi della crisi intervenuta nel biennio 2008-2009 è stato forte, ma nel 2010 è stata altrettanto forte la reazione delle aziende editrici che, almeno sul piano dei costi di produzione, hanno portato avanti un'efficace azione di razionalizzazione e di ristrutturazione che si è tradotta in ritrovati equilibri aziendali e, ciò che è più importante, in margini operativi di segno positivo». Così nel 2010, gli investimenti pubblicitari sono tornati a crescere (+3,8%), in sintonia con la leggera ripresa economica. L'aumento non ha però riguardato in misura omogenea tutti i mezzi: nel 2010 la stampa ha accusato un dato finale ancora di segno negativo (-4,3%), con conseguente contrazione della quota di mercato, scesa dal 28,8% al 26,6%. Il risultato negativo è imputabile ai periodici (-5,4%) e, soprattutto alla free press (-25,2%), mentre i quotidiani a pagamento hanno mostrato una maggiore capacità di tenuta (-2,0%). Relativamente alle quote di mercato, la televisione continua a consolidare la sua posizione ed è arrivata a detenere un quota assai prossima al 60% delle risorse. È una situazione non riscontrabile in nessun altro paese ad economia avanzata, rileva la Fieg. Lo scorso anno, poi, il margine operativo lordo (Mol) aggregato delle imprese editrici di quotidiani è tornato positivo, dopo il preoccupante calo del 2009. Il Mol è risalito a 118 milioni nel 2010, con un'incidenza sul fatturato (4%) che ha ricuperato i livelli del 2008. A fronte della contrazione delle vendite delle copie (-4,3%) e degli introiti pubblicitari (-2,6%), le imprese di quotidiani hanno cercato di qualificare l'offerta con il potenziamento delle attività online. A dicembre del 2010 gli utenti unici in un giorno medio di siti web dei quotidiani sono cresciuti del 37% rispetto allo stesso mese del 2009, mentre gli utenti complessivi attivi sul web nel giorno medio sono aumentati in misura di gran lunga inferiore (+15,3%). La percentuale di utenti unici di siti di quotidiani sull'utenza complessiva è così salita in un anno dal 38,3 al 45,4%. La crisi ha colpito con particolare intensità la stampa periodica. Nel 2009, i ricavi editoriali sono diminuiti del 14,2%, soprattutto a causa della forte flessione degli introiti pubblicitari (-29,1%) e dalla diminuzione dei ricavi da vendita (-9,0%).

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