Il Leone di Trieste volta pagina

Dopo mesi di veleni, attacchi e polemiche c'è un nuovo presidente al vertice di Generali. È Gabriele Galateri di Genola, eletto all'unanimità dal cda convocato a Roma due giorni dopo lo strappo e le dimissioni di Cesare Geronzi. Si volta pagina insomma, visto che il profilo del nuovo presidente è ispirato a un modello di «understatement». Proprio quello di cui i soci, e nel complesso la compagnia, hanno bisogno dopo le bufere mediatiche che si sono abbattute sul gruppo. Tutti contenti. Lui, Galateri, per primo: «Sono felice di essere rientrato in un Consiglio a cui ho già partecipato in passato. L'impegno che mi propongo è consentire alla società di raggiungere traguardi ancora più ambiziosi di quelli che fino ad ora ha raggiunto». Toni beneaguranti anche da parte del vicepresidente Vincent Bollorè, protagonista di uno dei passaggi più cruenti delle recenti polemiche. «L'unanimità sulla sua nomina è di buon augurio» ha chiosato Bollorè. Felice del nuovo arrivo Lorenzo Pellicioli, uno dei capi della rivolta anti Geronzi. A convincere gli azionisti che lo hanno cooptato nel cda oltre al profilo e alle competenze di Galateri (ex presidente di Telecom Italia e formatosi nell'entourage degli Agnelli) la sua conoscenza della Compagnia, di cui è già stato vicepresidente, la sua comprovata capacità di tenere rapporti di stretta collaborazione con il management e la sobrietà nelle scelte di comunicazione. Tutti elementi che assicurano alle Generali una discontinuità con l'esperienza che si è appena chiusa. Toni bassi anche da Della Valle che ha spiegato cosa cambierà dal 30 aprile e cioè dal giorno in cui l'assemblea ratificherà la nomina: «I manager di Generali si occuperanno di gestire la società meglio, senza dover affrontare turbolenze interne che non si meritavano e come in tutte le società normali si penserà a lavorare, al mercato, ad essere una società sempre più forte che produce valore». In questo senso, ha evidenziato Della Valle, «il buon andamento del titolo in Borsa sta a significare che i mercati internazionali hanno capito che è stata imboccata la strada giusta». Un'apertura di credito incondizionata dunque all'attuale Ceo Giovanni Perissinotto, che rimane ora saldamente in sella. Galateri diventa dunque il 18esimo presidente in 180 anni di storia delle Generali e sarà ora chiamato a portare una nuova fase di pacificazione. Dopo che anche le deleghe sulla comunicazione istituzionale sono passate nel consiglio di mercoledì scorso a Perissinotto, al nuovo numero uno spetteranno tutti i compiti previsti dallo statuto, senza quindi alcuna delega operativa. Fine della guerra.