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"Non ci sarà un'altra Iri"

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Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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«Si è parlato della vecchia Iri e della grande Mediobanca. L'Iri è stata inventata ottant'anni fa ma nessuno è così pirla da rifarla». Tremonti è netto nello spazzare il campo dalle illazioni sulla trasformazione del fondo strategico della Cassa depositi e prestiti in un salvagente per imprese decotte. E precisa anche che tale fondo, da realizzare sul modello francese, «non sarà protettivo ma conservativo per accompagnare la crescita dimensionale» delle imprese. Queste sono ancora troppo piccole per la sfida globale e «gli incentivi per le fusioni non hanno funzionato. Meglio quindi il meccanismo della rete e delle filiera» ha detto Tremonti e ha ricordato che al momento ci sono 39 filiere di imprese». Lo schema del fondo strategico, ha spiegato, non è diverso dal fondo italiano per le pmi. Pertanto «non c'è una logica politica né un tentativo di distorcere il mercato».  Il ministro dell'Economia ieri ha riunito a via XX Settembre i vertici delle Fondazioni bancarie e il presidente dell'Abi, per fare il punto sulla situazione del sistema bancario italiano che sta lanciando ricapitalizzazioni in serie per rafforzare i ratio patrimoniali in anticipo sui tempi di Basilea 3. Questa è stata anche l'occasione per polemizzare con i professionisti del pessimismo. «Da dieci anni sento questa menata di un Paese in declino, qualcuno deve iniziare a fare discorsi intellettualmente meno disonesti», ha puntualizzato Tremonti precisando che «il resto d'Europa non è così diverso da noi». «Ogni intermediario ha la libertà di decidere, nessuno ci ha ordinato di fare alcunchè» ha detto il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari precisando che questo non significa un cambiamento della «genetica» degli istituti che «continueranno a servire le famiglie e le imprese. Dalla crisi siamo usciti più forti degli altri e anche dagli stress test e da Basilea 3 ne usceremo bene». Il presidente della Cariplo e dell'Acri, Giuseppe Guzzetti ha spiegato che «tutte le fondazioni azioniste di Intesa SanPaolo sottoscriveranno per la loro parte l'aumento di capitale lanciato dall'istituto». E ha sottolineato che questo non «inciderà né potrà ridurre le erogazioni». Anche il consigliere delegato di Intesa SanPaolo, Corrado Passera, ha parlato del possibile orientamento delle Fondazioni azioniste della banca all'aumento di capitale da 5 miliardi. «L'esperienza nel rapporto con le Fondazioni mi dice che hanno sempre assicurato pieno supporto alle operazioni valide. Siamo ottimisti sul favore dei nostri azionisti stabili». Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro, ha fatto il punto sulla situazione in cui si trova il settore finanziario in Italia e in Europa. «Ormai il mercato ha preso i parametri come un benchmark e premia chi va più veloce rispetto alla tempistica minima». «La situazione dei mercati finanziari è ancora volatile e c'è il rischio sovrano per alcuni Paesi». C'è poi da considerare l'arrivo delle regole di Basilea 3 e quindi «un contesto oggettivamente complesso per il settore finanziario che deve essere gestito e anticipato. Il comune intento riguardo al sistema italiano - ha detto Grilli - è che continui a dimostrarsi patrimonialmente forte per presentarsi senza problemi agli stess test» che saranno realizzati entro giugno.

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