Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

La Bce alza i tassi, mutui più cari

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Quantihanno un mutuo a tasso variabile dovranno sborsare circa 216 euro l'anno di più. La stretta sul costo del denaro era attesa da tempo tant'è che la decisione presa ieri dalla Bce era stata già ampiamente scontata dai mercati e dalle stesse banche. La Banca centrale europea ha scelto di dare una risposta forte alle accelerazioni dell'inflazione innescate dai rincari del petrolio e, dopo quasi due anni con i tassi di interesse inchiodati ai minimi storici, ha deciso un aumento di un quarto di punto. Il costo del danaro di Eurolandia sale all'1,25%. Incremento dello 0,25 anche per il tasso marginale, che tocca il 2%, e per quello sui depositi, allo 0,50%. A cascata l'aumento coinvolgerà tutto il credito a imprese e famiglie rendendo più costoso l'accesso ai prestiti. Nella Bce quindi la paura dell'inflazione ha prevalso sulla preoccupazione di aiutare la ripresa economica in una fase in cui, secondo le parole del presidente Jean-Claude Trichet, ha ancora «elevata incertezza». Le associazioni dei consumatori, Adusbef e Federconsumatori hanno calcolato che l'aggravio per i 2,2 milioni di famiglie che hanno acceso un mutuo è di circa 216 euro l'anno ma Trichet ieri ha ribadito che nonostante questo aumento i tassi di interesse restano «bassi». Secondo Stefano Rossini, esperto di MutuiSupermarket.it c'è da aspettarsi una migrazione della domanda dal tasso variabile al tasso fisso. La domanda di mutui a tasso fisso nei primi mesi del 2011 rappresentava circa il 45% delle richieste, contro un 25% del primo semestre del 2010. Con il rialzo dei tassi diventa più oneroso anche ricorrere a prestiti per l'acquisto di auto, elettrodomestici, prodotti di elettronica, viaggi e servizi. Ma a essere penalizzato è anche lo Stato: dovrà pagare di più gli interessi sul debito pubblico. Proprio il 12 aprile andranno in asta Bot per 7,5 miliardi. Trichet è stato fermo su due punti: «non tollereremo» che da questo aumento si metta in moto una spirale tra prezzi e salari e da qui non partirà per forza una prolungata fase restrittiva. «Non abbiamo deciso il primo di una serie di rialzi». Ma gli analisti scommettono su un altro rialzo dei tassi tra giugno e luglio.

Dai blog