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Ubs e Goldman puntano su Enel

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Laprima ha confermato in un report il giudizio Buy e portato il target price da 5,3 a 5,5 euro ad azione. Anche Ubs ha espresso il giudizio buy e incrementato il prezzo da 5,10 a 5,35. Tra le considerazioni che hanno motivato la scelta delle due istituzioni finanziarie l'internazionalizzazione di Enel. «Qualche investitore - spiega Ubs - continua erroneamente percepire Enel come un operatore molto legato all'andamento del mercato italiano. Non è più così dato che negli anni a venire Enel realizzerà solo il 15% dell'Ebitda nel Paese». A riprova di questo assunto si aggiunge il fatto che il primo aprile scorso è entrato in servizio commerciale il gasdotto Medgaz che collega l'Algeria alla Spagna. Il gasdotto ha una capacità di 8 miliardi di metri cubi l'anno di gas naturale e va dalla città algerina di Beni Saf fino ad Almeria, nel sud della Spagna. Il Medgaz è controllato per il 36% da Sonatrach ed Enel, attraverso Endesa, ne ha una quota del 12%. Endesa utilizzerà la sua quota di un miliardo di metri cubi di fornitura annuale per alimentare le proprie centrali a gas nella penisola iberica. Nei giorni scorsi anche il Financial Times ha dedicato spazio a Enel. «Un'enorme quantità di cash che permette di pagare alti dividendi, una buona diversificazione geografica, crescita focalizzata su fonti rinnovabili e su mercati come Russia e America Latina». Sono questi, secondo il Ft, i motivi per possedere azioni del gruppo elettrico italiano, nonostante l'alto indebitamento.

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