Banche in corsa per gli aumenti di capitale
Laparola va ai consigli di sorveglianza e di gestione che saranno protagonisti di una maratona che durerà l'intera giornata nel quartier generale di Milano. Cdg e Cds si riuniranno due volte per decidere se varare un maxi-aumento fino a massimi 5 miliardi di euro e per dare il via libera all'atteso piano industriale che verrà presentato alla comunità finanziaria dal consigliere delegato Corrado Passera il giorno dopo. A tutto questo si aggiunge la parte ordinaria, con al centro l'approvazione del bilancio 2010. Obiettivo della ricapitalizzazione, alla luce dell'invito alle banche del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, è alzare l'asticella dei coefficienti patrimoniali ben al di sopra dei livelli richiesti da Basilea 3, in modo da arrivare «in forma» per l'appuntamento con gli stress test di giugno. E così con un'operazione di questo calibro il Core Tier 1 del gruppo Intesa SanPaolo, già oggi in linea coi requisiti minimi richiesti, salirebbe dallìattuale 7,9 al 9,5% circa. Intanto altri possibili rafforzamenti patrimoniali arrivano da Siena dove la Fondazione Mps, che detiene il 54,85% di Banca Monte dei Paschi, sembra iniziare a prepararsi per l'eventuale aumento di capitale del Monte. La Deputazione generale e quella amministratrice, riunite ieri dal presidente Gabriello Mancini a Palazzo Sansedoni, secondo fonti finanziarie avrebbero dato il via libera a una diluizione nel capitale del Monte attraverso la vendita di una parte delle azioni privilegiate in suo possesso. Un aumento che, come lo stesso Mancini ha sempre detto, non dovrà obbligare la Fondazione a calare sotto il 50%: questo a Siena, oltretutto con le elezioni comunali ormai alle porte, sarebbe difficile da far accettare. L'ipotesi è che FMps possa scendere a una quota compresa tra il 50,01% e il 51%.