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Investire con il minimo rischio

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LeonardoVentura Investire azzerando i rischi è possibile. È il messaggio lanciato nel corso del forum nazionale «L'investimento finanziario attraverso i modelli quantitativi: l'equilibrio ideale fra obiettivo e rischio», organizzato ieri a Roma da Prévira Invest Sim e Scm Sgr. Al centro del dibattito la recente intesa tra le due società, illustrata dall'ad di Prévira Massimo Mandolesi: «Condivideremo un modello di investimento che terrà conto delle esigenze di tutte le parti in causa. Lavoreremo su un doppio binario: da una parte un modello quantitativo che dia segnali importanti sulla base di correlazioni che riguardano diverse variabili, dall'altra resta intatta l'idea di utilizzare tutti i segnali e valutarli in maniera asettica, considerando quelle che sono le condizioni del momento». «Sia la Sim che la Sgr sono in espansione, i dati rivelano che ci saranno larghi margini di crescita soprattutto sotto il profilo del retail, tenendo conto che nel 2010 hanno preso il via quelle attività nel campo assicurativo che ci permetteranno di consolidare ulteriormente i rapporti con i clienti. E potranno essere coinvolti non soltanto i colleghi, ma anche i loro utenti». Il workshop è stata anche l'occasione per fare un bilancio delle attività di Prévira: «I numeri parlano chiaro: dai 37 clienti di cinque anni fa c'è stata una crescita costante che ci ha portato a chiudere il 2010 con un portafoglio di 230 clienti. Per conto loro gestiamo, come consulenza, un patrimonio di circa 15 milioni e mezzo di euro". Nata dalla fusione di due Sgr che operavano nel mondo degli hedge funds, Scm si è affermata nell'ultimo lustro come società specializzata in investimenti a rischio minimo: «Abbiamo operato in un contesto delicato, allargando la gamma dei prodotti in un momento in cui il mondo degli hedge ha subito una grave crisi», ha spiegato Alberto Ciaperoni, a.d. Scm. «Oggi gestiamo un patrimonio di circa 350 milioni di euro, il nostro obiettivo è crescere ancora, magari insieme a Prévira». Paolo Saltarelli, presidente della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, ha sottolineato come il connubio garantirà la nascita di competenze che potranno agire per lanciare prodotti innovativi: «Penso soprattutto agli investitori che hanno l'obiettivo di un rendimento target non particolarmente elevato», ha detto. «L'attenzione al controllo dei rischi è totale, di conseguenza le esposizioni a determinate asset class verrebbero ridotte al minimo. D'altronde, oggi nella gestione di un portafoglio di investimento non si può più prescindere dal monitoraggio dei più importanti indicatori macro economici. La Cassa ragionieri - ha spiegato Saltarelli - da anni impronta le proprie politiche di investimento e di gestione finanziaria alla massima prudenza, al fine di garantire una sostenibilità di lungo periodo e tutelare gli assegni pensionistici degli iscritti attuali e futuri». Al convegno, moderato da Massimiliano Stampacchia, sono intervenuti anche Ugo Pomante, Luca Bagato, Chiara Verderio, Fabio Ambrosio e Giuseppe Caminiti. Alla giornata di lavori ha presenziato Andrea Camporese, presidente Adepp e Inpgi.

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