Monte Paschi ridà la cedola
.A soci ordinari in particolare saranno erogati 0,0245 euro, 0,0335 euro andranno ai possessori di azioni di risparmio e 0,0335 ai titoli privilegiati. Nel 2010 in particolare gli utili sono arrivati a quota 985,5 milioni di euro, sopra la attese degli analisti, quadruplicati rispetto ai 220,1 milioni del 2009. La buona performance di bilancio è stata ottenuta grazie anche alla plusvalenza di 405 milioni legata all'operazione di valorizzazione di parte del patrimonio immobiliare strumentale. Tutta le gestione della banca senese è stata comunque improntata alle buone prassi. I costi si sono ridotti (-5,2%) così come le rettifiche (-21%) mentre i crediti e la raccolta sono saliti. I flussi del dividendo, poi, pari a 167,7 milioni di euro finiranno per la gran parte (circa 100 milioni) alla Fondazione principale azionista. Questa, cui spetterà anche il maggior onere in caso di ricapitalizzazione, si è detta soddisfatta della cedola ma ha ammonito che «resta comunque la consapevolezza che non sono ancora superate le difficoltà della crisi economica, che sussistono tuttora elementi di incertezza sugli scenari futuri e che è necessario compiere ulteriori sforzi di crescita». Resta sospesa però la decisione di un aumento di capitale di Mps il cui Core Tier1 (l'indice che misura il patrimonio di garanzia della banca) è al 7,9% compresi i Tremonti Bond. Il direttore generale Antonio Vigni, su tempi e modi di quando dovrà essere compiuta l'operazione, si è limitato a rispondere di essere «impegnati a rafforzare il capitale». Come manager «abbiamo fatto un percorso che ci ha permesso di incrementare 180 punti base la nostra posizione patrimoniale» e «continueremo tutte le operazioni di capital management che ci permettano di rimborsare i Tremonti Bond». Il lavoro sulla gestione e i costi, l'operazione sugli immobili e le norme del milleproroghe peraltro hanno abbassato a 1-2 miliardi la quantità di denaro fresco necessario per la banca, una quantità che non appare insormontabile.