Aumenti di capitale in vista. In Borsa banche giù
Cheimpongono alle istituzioni finanziarie quote di patrimonio più elevate a fronte degli impieghi verso i clienti. A guidare i ribassi è stata la banca Ubi, che ha chiuso con un tonfo del -12,3%. Dopo l'aumento da 1 miliardo di euro, il titolo ha subito il taglio del giudizio da Nomura, SocGen, Intermonte, Banca Leonardo, Equita e Akros. «L'aumento non era strettamente necessario, ma abbiamo voluto anticipare i tempi seguendo le raccomandazioni di Banca d'Italia» ha rivelato il presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi Corrado Faissola. D'altra parte il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi lo aveva pubblicamente chiesto al Forex: le banche devono varare i rafforzamenti di patrimonio prima degli stress test di giugno. A soffrire ieri anche Bpm (-7,06%), nel giorno in cui il Cda, oltre ad approvare i conti, ha esaminato la situazione patrimoniale e l'ipotesi di ricapitalizzazione, e Banco Popolare (-6,9%), già penalizzato alla vigilia da alcuni report dopo i risultati di bilancio. Male anche Intesa SanPaolo (-4,53%) e Unicredit (-3,68%). Più contenuto il calo di Mediobanca (-1,37%) e di Mediolanum (-0,49%) che nel 2010 ha registrato una lieve crescita dell'utile e della cedola.