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Unicredit salva Fonsai. Ma non Ligresti

Il patron di FonSai, Ligresti, lascia Unicredit

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Cinque ore di cda ieri a Piazza Cordusio a Milano per approvare i conti di Unicredit del 2010. E soprattutto per dire sì al piano di salvataggio della galassia del gruppo assicurativo che fa capo a Salvatore Ligresti (FonSai e Premafin in primo piano). Dopo la chiusura delle trattative con il gruppo francese Groupama ieri, la banca guidata da Federico Ghizzoni ha detto sì, in maniera unanime, all'impegno finanziario per iniettare capitali freschi nel traballante gruppo dell'immobiliarista di origine siciliana. Un voto unanime reso necessario dal fatto che l'operazione a sostegno del gruppo Ligresti è con parte correlata (il presidente onorario di Fonsai Salvatore Ligresti siede nel cda della banca) e, come tale, necessita di un voto concorde di tutti i consiglieri. Lo stesso patron a sorpresa ha però lasciato dopo la fine del cda il suo posto nel consiglio di amministrazione di Piazza Cordusio. Dimissioni accettate ha spiegato un comunicato in serata. L'ingegnere siciliano, amministratore non esecutivo, indipendente e non facente parte dei comitati consiliari di UniCredit, ha ritenuto di ritirarsi «in relazione all'evolversi delle relazioni di affari del gruppo facente capo alla famiglia Ligresti con UniCredit». Quanto ai termini del salvataggio l'investimento complessivo della banca nella partita Premafin-Fonsai sarà pari a 170 milioni di euro, ripartito tra l'impegno di sottoscrizione dell'aumento di capitale della compagnia e il corrispettivo per l'acquisto dei diritti di Premafin. In base all'intesa raggiunta, «qualora Fonsai deliberi un aumento da 450 milioni, Unicredit sottoscriverà una quota in misura tale da detenere post aumento una partecipazione pari al 6,6% del capitale ordinario». Premafin e Unicredit sottoscriveranno un patto di sindacato su Fondiaria Sai di durata triennale e che «dovrà garantire il mantenimento dell'influenza dominante di Premafin ed il conferimento alla banca di diritti e prerogative tipici del socio finanziario di minoranza» ha spiegato una nota. La banca di Piazza Cordusio avrà 3 consiglieri nel cda della compagnia assicurativa e un peso importante nella governance con un ruolo nelle scelte strategiche L'accordo tra il gruppo Ligresti e Unicredit prevede infine alcune modifiche al contratto di finanziamento sottoscritto tra Premafin, l'istituto di Piazza Cordusio e le altre banche finanziatrici. Ed è condizionato alla da parte di Consob di assenza di obblighi di Opa su Fondiaria-Sai.

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