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Primo alt ai francesi

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Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Il primo tassello per tenere il tricolore sulla tolda della Parmalat è stato messo ieri dal governo. Niente dichiarazioni di guerra solenni ma solo una mossa per consentire alle armate italiane di ricompattarsi e di tentare un'alleanza per fermare la Lactalis nel suo intento di «mangiarsi» il gruppo di Collecchio. Così ieri il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che consente di spostare fino a giugno le assemblee societarie anche nel caso in cui siano già state convocate. Dal provvedimento ha preso le distanze il direttivo di Confindustria che ha messo l'accento sugli effetti negativi della decisione: «Interventi mirati a singoli casi, come quello contenuto nel cosiddetto decreto antiscalata approvato dal Governo - scrivono gli imprenditori dopo un direttivo - non risolvono il problema di fondo e, cambiando le regole del gioco in corso di partita, rischiano di indebolire ulteriormente la capacità dell'Italia di attrarre investimenti esteri». Scontento a Viale dell'Astronomia, insomma. Palazzo Chigi invece non fa riferimento esplicito all'azienda di Collecchio. Ma sarà lei la maggiore beneficiaria della possibilità di postare l'assemblea di un paio di mesi. E certo la norma vale anche per le altre società, che possono ora convocare l'assemblea «nel termine di centottanta giorni dalla chiusura dell'esercizio 2010, anche qualora tale possibilità non sia prevista dallo statuto della società». Nuove norme potrebbero poi arrivare e interessare anche altri dossier che vedono le imprese italiane confrontarsi con gli interessi di società francesi. Il provvedimento deciso resta infatti aperto. Il ministro dell'Economia, Tremonti, ha illustrato al Consiglio dei ministri «altre ipotesi di intervento normativo - ha spiegato Palazzo Chigi in una nota - che potranno tra l'altro prendere la forma di emendamenti al decreto legge, previa, se del caso, consultazione europea». Qualsiasi norma a difesa delle imprese italiane nei settori strategici (alimentare, difesa, energia e tlc) deve essere infatti vagliata dall'Europa. E da Bruxelles il portavoce del commissario Ue al Mercato interno, Michelle Barnier, ha commentato: «Vigileremo sul rispetto della legislazione europea in materia di concorrenza e di mercato interno». A parlare della strategicità di Parmalat è il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. Ma il sottosegretario allo Sviluppo Stefano Saglia fa notare che la questione riguarda «tutti i rapporti economici fra Italia e Francia», e anche «Edison rientra in questa partita». Favorevoli all'intervento si dicono anche il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e i coltivatori della Cia. Ad esprimere le perplessità è anche Assonime, l'associazione che riunisce le società per azioni che invita a considerare «i rischi e i costi potenziali di misure che modifichino in corso di partita le regole del gioco». Per il presidente della Consob Vegas invece «non si affronta il problema della nazionalità delle imprese ma solo un problema relativo ai tempi delle assemblee. Ogni impresa vedrà come gestirle».

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