Il risparmio si crea iniettando fiducia
Ilrisparmio, elemento fondante della nostra economia, è riconosciuto dalla Costituzione. Tremonti ha rimarcato che, per la salute di un paese, non ci si può fermare al debito sovrano. Va valutato il debito privato e, aggiungiamo il risparmio prodotto. Siamo ad una discussione transnazionale, europea. Ma come tutelare e custodire il risparmio nostrano, che (è stato ripetuto fino alla noia) si colloca se non al primo, tra i vertici della classifica mondiale e che l'estero tenta di attirare fuori confine? Nel tempo, la banca nasce innanzitutto con la attenzione alla raccolta che deriva dai risparmi delle genti. Queste portano i frutti dei sacrifici in luoghi sicuri, garantiti. Le banche appunto che intermediano il risparmio indirizzandolo verso attività produttive. Ma siamo certi, che negli ultimi tempi, le banche siano state le vestali del risparmio? Il vento della finanza arrivato da oltreoceano ha illuso, arricchito, impoverito ed indirizzato l'economia reale verso quella virtuale. Il Tempo sul tema risparmio, è intervenuto più volte. L'argomento è politico e va affrontato mettendo in atto una strategia per restituire fiducia che induca al risparmio e alla intrapresa. Chi ha la responsabilità fornisca indirizzi strategici e il sistema bancario, deve tornare a ripensare ai valori tradizionali. Le imprese devono investire e hanno necessità di essere finanziate. Per farlo le banche necessitano di liquidità. Questa è generata dal risparmio verso il quale il sistema che conta deve unitariamente indirizzare il proprio sostegno.