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Il Fisco userà Facebook per stanare gli evasori

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«Il redditometro potrebbe essere pronto per metà aprile». Il direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera, ha spiegato che per questo strumento fiscale «c'è tempo visto che il redditometro non può che riguardare i redditi del 2009 denunciati nel 2010». L'obiettivo è di «avere uno strumento forte ed esente da critiche. Una volta sviluppato faremo diverse simulazioni coinvolgendo le associazioni di categoria». Ma allo studio dell'Agenzia delle Entrate ci sono anche altri strumenti per combattere l'evasione. A cominciare dall'uso di Facebook per gli accertamenti fiscali. La valutazione è in uno stato avanzato tant'è che Befera ha annunciato che tra una settimana sarà in grado di dire qualcosa di più. Se le Entrate decideranno di far proprio modello già adottato da diversi Stati americani, a partire dalla California, Facebook, Twitter e MySpace saranno impiegati per scovare il lavoro nero (molti messaggi degli utenti infatti hanno a che fare con la loro attività professionale) o individuare stili di vita incompatibili con i redditi denunciati (spesso si condividono sui social network immagini delle vacanze o racconti dei propri hobby). La sfida «è di riuscire a sconfiggere l'evasione nell'arco di dieci anni recuperando i 120 miliardi di euro sottratti allo Stato ogni anno». E perchè ciò sia possibile occorre un rafforzamento dei servizi e dei controlli. «Gli strumenti ce li abbiamo tutti e hanno operato tutti con effetto positivo, negli ultimi anni abbiamo fatto molto». Befera ha anche citato l'aumento delle entrate indirette nel 2010 e del gettito Iva grazie alla stretta sulle compensazioni. Il direttore ha quindi spiegato che «una parte del recupero di evasione è strutturale, quindi si avrà sicuramente un effetto sull'autotassazione nei prossimi anni». Poi ha smentito l'esistenza di un «tesoretto» da spendere. Perchè «non si deve confrontare quanto incassato nel 2010 con l'incasso dell'anno precedente ma con quanto era iscritto in bilancio, e l'aumento del gettito era stato previsto». Ha anche chiarito che l'aumento del prezzo della benzina non porta necessariamente a un aumento del gettito dell'Iva. «Bisogna valutare come varia il gettito in relazione ai consumi, che spesso si contraggono in risposta al caro carburanti». E comunque un incremento del gettito Iva potrà dipendere anche dalla ripresa economica che sta iniziando».

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