Wind ora parla russo
Lenozze tra Wind e la russa Vimpelcom sono concluse. Da ieri, anche formalmente, è nato il quinto operatore mondiale di telefonia mobile. Gli azionisti di Vimpelcom hanno, infatti, approvato la fusione con Wind Telecom, la società di Naguib Sawiris che in Italia controlla Wind. Il sofferto progetto di fusione ha ottenuto il definitivo via libera dell'assemblea degli azionisti del gruppo russo, che ha votato l'aumento di capitale necessario a dar vita al nuovo colosso globale delle tlc con oltre 170 milioni di clienti. Una volta chiusa l'operazione entro la metà dell'anno, Sawiris porterà in dote oltre il 51% di Orascom e il 100% della società italiana, che cambierà così padrone per la terza volta in 13 anni, dopo Enel e l'imprenditore egiziano. L'ok è arrivato con una percentuale del 53,3% dei diritti di voto. Ad esprimersi a favore è stata infatti una parte, seppur non maggioritaria, degli azionisti di minoranza, ma anche la russa Altimo, uno dei soci fondatori di Vimpelcom, braccio operativo nelle tlc del gruppo Alfa del miliardario russo Mikhail Fridman, che, da sempre schierata per l'operazione, ha fatto sentire tutto il suo peso con oltre il 44% dei diritti di voto. L'ennesimo no è invece arrivato dall'altro socio fondatore, la norvegese Telenor, il cui 36% dei diritti di voto non è però bastato a bloccare il progetto. Telenor non ha mai nascosto la sua contrarietà (arrivata al punto di ricorrere all'arbitrato internazionale), dovuta innanzitutto alla forte diluizione dei diritti economici e di voto che sarà costretta a subire in seguito alla fusione. La società norvegese ha oggi infatti il 39,58% del capitale e il 36% dei diritti di voto ma dopo l'operazione scenderà rispettivamente al 31,7% e al 25%. Ad essere ridimensionati a vantaggio di Wind Telecom saranno anche Altimo (dal 39% al 31,4% del capitale e dal 44,6% al 31% dei voti) e gli azionisti di minoranza. Grazie all'emissione di nuove azioni ordinarie e azioni privilegiate convertibili, a Sawiris verrà infatti concesso il 20% dei diritti patrimoniali e il 30,6% dei diritti di voto della nuova Vimpelcom. Wind Telecom non potrà però contare su nessun rappresentante nel consiglio di amministrazione, in cui continueranno dunque a sedere tre consiglieri Altimo, tre Telenor e tre indipendenti. Grazie alla mega-fusione, il nuovo gruppo avrà 174 milioni di clienti dal Mediterraneo ai Paesi ex-sovietici. Ad oggi si calcolano ricavi netti pro-forma pari a 21,3 miliardi di dollari e un ebitda pro forma di 9,4 miliardi di dollari (dati a fine 2009), con attività operative in 20 paesi in Europa, Asia, Africa e Nord America. Wind porterà con sè un debito di 8,3 miliardi di euro, ma anche circa un terzo dei ricavi complessivi della nuova società ed oltre 23 milioni di clienti.