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Terna stende il maxi cavo elettrico Più energia tra Lazio e Sardegna

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Centocinquant'annidopo, ad unire ancor di più l'Italia è il Sa.Pe.I un «ponte elettrico» che collega la Sardegna con il Lazio. Basta entrare nella sala valvole dello stabilimento Terna di Borgo Sabotino, a Latina, proprio alle spalle della centrale nucleare in dismissione da oltre 24 anni, per rendersi conto che c'è un'Italia del fare troppo spesso offuscata da beghe politiche e lacciuoli burocratici, che macina progetti, tecnologia, infrastrutture uniche nel Paese e nel mondo. Il Sa.Pe.I (Sardegna-Penisola italiana), infatti, è il primo maxi cavo elettrico (il precedente transitava per la Corsica) adagiato sul fondo sabbioso del mar Tirreno che collega Borgo Sabotino con Fiumesanto, Sassari, definito con orgoglio dall'ad di Terna, Flavio Cattaneo, «il cavo dei record». A cominciare dal capo progetto, una donna, l'ingegner Guarnieri, il Sapei si classifica come un primato tutto italiano e che oltre ad essere il più lungo del Mediterraneo (435 km.), il più profondo (1640 metri), al top tra gli investimenti per le infrastrutture elettriche mai realizzate in Italia (750 milioni di euro), il più veloce (autorizzato in 14 mesi realizzato in 48) è anche il più tecnologico, il più sostenibile (posa no-impact e una riduzione di 500 mila tonnellate l'anno di Co2 in atmosfera), il più potente al mondo con 500 KV di tensione per 435 chilometri, con le due più grandi stazioni elettriche di conversione in Italia (48 mila mq a Fiumesanto, 35 mila mq. a Borgo Sabotino), la più grande nave posacavi al mondo per capacità di stoccaggio (giulio Verne, 7000 tonnellate), risparmi per 70 milioni di euro l'anno. Durante l'inaugurazione il presidente di Terna Luigi Roth, ha sottolineato l'importanza della tecnologia e della ricerca che c'è dietro quest'opera ed ha auspicato più fondi per la ricerca sperando nel rientro di quanti più cervelli italiani all'estero sia possibile avere. L'opera è stata finanziata per oltre il 50% da Terna con mezzi propri e per la parte restante con uno stanziamento di 373 milioni della Banca europea per gli investimenti per il suo alto valore strategico. Il cavo è stato realizzato da Prysmian, ha coinvolto 177 imprese per oltre 200mila giornate lavorative. «La realizzazione di Sapei - ha commentato Cattaneo - è il punto d'arrivo di un percorso che negli ultimi anni ha visto una forte accelerazione negli investimenti per ammodernare e potenziare la rete elettrica nazionale». Per il ministro Paolo Romani, intervenuto all'inaugurazione, il super elettrodotto «rappresenta un importante passo in avanti sul fronte energetico», anche perché «la modernizzazione e l'efficienza delle nostre reti energetiche restano una priorità dell'azione di governo».

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