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Passa la linea Tremonti

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L'intesadovrà ora essere formalizzata dai capi di Stato e di governo nel Consiglio europeo del 24 e 25 marzo. La riforma dovrebbe entrare in vigore dalla prossima estate. Soddisfatto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti: «Per l'Italia è un accordo molto buono, tutti gli ostacoli sono stati superati». Sono stati accolti molti punti indicati da Tremonti a cominciare dalal considerazione del debito privato. il direttore generale del Tesoro, Grilli ha spiegato che la «regola del ventesimo» (ridurre il debito in eccesso di un ventesimo l'anno in tre anni) «non sarà automatica. La situazione di un Paese sarà analizzata prendendo in considerazione anche tutti i fattori rilevanti che determinano la stabilità finanziaria». E - ha aggiunto - «si partirà tre anni dopo la chiusura delle procedure di infrazione per deficit eccessivo. Dunque per l'Italia dal 2015». Per i Paesi che violano le regole sul deficit è previsto innanzitutto il versamento in un deposito non fruttifero di una somma pari allo 0,2% del Pil nel momento in cui si apre la procedura di infrazione. Sarà possibile aprire una procedura di infrazione e infliggere multe ai Paesi che non adotteranno nei tempi previsti le misure raccomandate dal Consiglio Ue per ridurli. Verrà costituito un «meccanismo di allerta» per individuare gli squilibri esistenti, che saranno valutati attraverso una serie di indicatori. Ripetute violazioni potranno portare a una multa pari allo 0,1% del Pil. Il presidente dell'Eurogruppo, Jeanm-Claude Juncker ha spiegato che non è passata la linea Sarkò-Merkel. «Rispetto alla proposta sostenuta da Francia e Germania (il cosiddetto Patto per la competitività, ndr) - ha spiegato Juncker - è sparito l'elemento dell'obbligatorietà e quello sanzionatorio».

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