Parigi prende i gioielli di Roma
I francesi scendono nel cuore di Roma. E si portano via i gioielli migliori. No. Non è la riedizione di un nuovo «sacco» della Capitale ma la cessione annunciata ieri al gruppo del lusso francese Lvmh (Louis Vuitton Moet Hennessy) del pacchetto di controllo (50,4%) della Bulgari, la griffe che da 127 anni crea gioielli simbolo del made in Italy, da parte della famiglia omonima. Il colosso francese del lusso al termine del processo di conferimento delle azioni, emetterà 16,5 milioni di azioni in concambio dei 152,5 milioni di titoli Bulgari attualmente detenute dalla famiglia. Poi lancerà un'offerta pubblica di acquisto al prezzo di 12,25 sui titoli in mano agli azionisti di minoranza con l'obiettivo di far uscire il titolo dal listino della Borsa milanese. L'esborso complessivo sarà di circa 4,3 miliardi di euro. L'annuncio dell'operazione ha fatto schizzare il titolo della maison romana, che ha chiuso con un balzo del 59,42% a 12,1 euro, dopo aver toccato un massimo a 12,29. È stato boom di volumi, con quasi il 22% del capitale passato di mano. Il prezzo dell'Opa, che Lvmh lancerà a fine maggio, incorpora un premio del 61% rispetto alla chiusura del titolo Bulgari di venerdì sera. La famiglia di gioiellieri romani si allea di fatto con il gruppo di Bernard Arnault del quale diventerà il secondo maggior azionista familiare con una quota vicina al 3,5% dal capitale. Nell'ambito dell'intesa Lvmh si impegna a preservare identità e autonomia del gruppo italiano. Paolo e Nicola Bulgari resteranno presidente e vicepresidente del cda di Bulgari. La famiglia Bulgari potrà nominare due membri nel consiglio di Lvmh e Francesco Trapani, addi Bulgari, entrerà nel comitato esecutivo del gruppo francese, assumendo, nel secondo semestre, anche la direzione di tutte le attività Orologeria - Gioielleria. Lo stesso Trapani ha spiegato che zl'operazione consentirà a Bulgari di rinforzare il suo sviluppo su scala mondiale».