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Agricoltura in ginocchio

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Unterritorio grande - afferma la Coldiretti - come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari. Le città continuano a mangiare porzioni di terreni destinati all'agricoltura, che attualmente copre una superficie di 12,7 milioni di ettari. Il progressivo abbandono delle terre, sotto la spinta del rapido processo di urbanizzazione spesso incontrollato, non è stato accompagnato - sottolinea la Coldiretti in una nota - dagli investimenti necessari per l'adeguamento della rete di scolo delle acque con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici in atto che si manifestano - secondo l'organizzazione agricola - con una maggiore frequenza, sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge. Danni che, al momento, superano già i 200 milioni di euro, con campi devastati dal maltempo, imprese isolate, strade rurali impraticabili, smottamenti di terreni coltivati e pesanti conseguenza anche per gli allevamenti di bestiame. Le regioni più colpite da questa ondata di neve e pioggia, che ha anche provocato 5 vittime, sono state Marche, Emilia Romagna, Puglia, Abruzzo, Calabria, Basilicata e Sicilia e la Cia sollecita subito la dichiarazione dello stato di calamità. Il quadro dei danni delineato dalla Cia è ancora provvisorio: «Le difficoltà per le nostre campagne - avverte la confederazione italiana agricoltori - si registrano un po' in tutta la Penisola, ma le regioni dove si riscontra uno scenario molto pesante restano le Marche, l'Emilia Romagna, la Puglia, l'Abruzzo, la Calabria, la Basilicata, la Sicilia». Le intense piogge hanno provocato allagamenti nei terreni agricoli. Non poche le aziende che sono state invase dai fiumi esondati e molti agricoltori, con le loro famiglie, sono stati soccorsi dai vigili del fuoco. La violenza delle acque ha spazzato via intere colture. Diversi oliveti, vigneti, frutteti, orti e campi seminati a cereali sono andati sott'acqua e alcuni di essi sono stati completamente distrutti. Molti gli smottamenti e le frane. I terreni agricoli non sono riusciti ad assorbire la pioggia torrenziale e sono stati sconvolti. Mentre le forti folate di vento hanno avuto conseguenze traumatiche per le serre e le attrezzature aziendali. Anche per la zootecnia il quadro è preoccupante. Il maltempo ha provocato, infatti, danni agli allevamenti.

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