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La Regione tiene in vita le caldaie a gasolio

Renata Polverini, presidente della Regione Lazio

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Le caldaie dei romani non si toccano. Gli impianti di riscaldamento a gasolio di migliaia di cittadini non dovranno essere modificati. E quindi nessuno dovrà sborsare un euro per cambiare il sistema di riscaldamento. Almeno fino al 2015. È stato il Consiglio Regionale del Lazio lo scorso dicembre a rinviare l'adeguamento degli impianti di combustione a uso civile nei Comuni di Roma e Frosinone, prorogando al 31 dicembre del 2015 il termine per la conversione a metano o gpl di tutti gli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio. Modifica che era stata stabilita dal Consiglio regionale con la delibera del 10 dicembre del 2009 numero 66, che, appunto, imponeva che romani e frusinati spendessero del denaro per adeguare gli impianti di riscaldamento dei loro edifici entro il 2011. La prima vittoria è arrivata grazie al ricorso in autotutela presentato alla Regione Lazio e al govenatore Renata Polverini da parte dei vertici del Coordinamento Assopetroli-Assoenergia Lazio, assistiti dalla Presidenza dell'Associazione nazionale Assopetroli-Assoenergia. Si è trattato di un'azione che è stata promossa proprio per impedire l'efficacia della delibera di due anni fa. La stessa Associazione ha inoltre presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Documento che è ora al vaglio del Consiglio di Stato, che entro la metà di marzo si dovrà pronunciare, stabilendo se annullare definitivamente la delibera che avrebbe costretto migliaia di cittadini a tirare fuori dalle tasche centinaia di euro per utilizzare il gas al posto del gasolio. «La conseguenza del provvedimento sarebbe stata quella di cancellare, nella Regione Lazio, l'uso dei prodotti liquidi da riscaldamento a vantaggio dei prodotti gassosi, mentre la competenza della Regione doveva essere esclusivamente circoscritta ai valori limite di emissioni inquinanti dei prodotti, sia liquidi che gassosi, attualmente in uso». Tra i documenti inseriti nei ricorsi dall'Associazione, anche il risultato dello «Studio dell'impatto ambientale causato dai combustibili per uso civile». Nella relazione viene spiegato, infatti, che le emissioni inquinanti prodotte dai combustibili da riscaldamento sono tra loro equivalenti ed è stato evidenziato che «il gasolio è un combustibile di eccellenza giacché dà inquinanti del tutto uguali e, in qualche caso, minori rispetto a quelli prodotti dal gas naturale, è un combustibile di facile manualità e utilizzazione, non dà particolari problemi di sicurezza e quindi costituisce una valida e indispensabile alternativa all'uso esclusivo di un unico combustibile».

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