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Fiat scommette sul mercato russo

Operai Fiat al lavoro in catena di montaggio

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Fiat non intende rinunciare alla Russia. Fallita l'alleanza con Sollers per il Lingotto si apre una prospettiva più allettante. Secondo quanto riferisce il quotidiano economico-finanziario Vedomosti citando una fonte del ministero dello Sviluppo economico russo, sarebbero in corso trattative tra la Fiat e la casa automobilistica russa TagAZ di Taganrog. Nei giorni scorsi il Lingotto aveva presentato al ministero russo un progetto per la produzione di circa 300 mila auto entro il 2014 e aveva dichiarato di voler correre da sola. La caratteristica di questo accordo è che TagAZ, già partner della coreana Hyundai, ha già tutti gli impianti necessari e quindi per Fiat si tratterebbe di trasportare i componenti a Taganrog, sul mare di Azov, a 70 km da Rostov sul Don. Questo sito è più vicino della repubblica autonoma del Tatarstan, dove si sarebbe dovuta sviluppare la joint venture con Sollers. Una fonte di TagAZ ha sottolineato che, nel caso andasse in porto l'intesa con Torino, l'azienda russa non dovrebbe costruire nulla, avendo già un potenziale che supera le 300 auto l'anno. TagAZ è stata fondata negli anni Novanta con una joint-venture fra Doninvest Group e Daewoo. Dal 2009, anno della crisi finanziaria internazionale, è in trattative per ristrutturare un debito di 21 miliardi di rubli (526 milioni di euro circa): con Sberbank ha già trovato un accordo per una somma di 5 miliardi di rubli (125 milioni di euro). Secondo il sito della casa automobilistica russa, finora il totale degli investimenti nella fabbrica supera i 320 milioni di dollari. Secondo Serghiei Tselikov, direttore generale di Avtostat, agenzia privata che monitora il mercato automobilistico russo, quello di Fiat è un gesto disperato in quanto cerca di riutilizzare il progetto elaborato per Sollers. Secondo Tselikov, per la Fiat, che nel 2010 ha venduto in Russia solo 23.172 auto, sarà molto difficile crescere di almeno dieci molte in un mercato dove altri concorrenti, come la Volkswagen, la Renault-Nissan e la Hyundai-Kia praticano stategie molto aggressive. Intanto Fiat Industrial ha dato mandato a Banca IMI, Barclays Capital, BNP Paribas, CA-CIB, CITI, The Royal Bank of Scotland, SG CIB e UniCredit di organizzare una serie di incontri con investitori che operano sui mercati a reddito fisso «con lo scopo di esplorare possibili opportunità sul mercato obbligazionario».

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