La Borsa promuove Bernabè
L'aggiornamentodel piano industriale per il prossimo triennio presentato ieri dall'amministratore delegato Franco Bernebè convince Piazza Affari. Dopo i conti resi noti giovedì e chiusi con un utile raddoppiato a 3,1 miliardi, un monte dividendi salito a 1,26 miliardi e un debito sceso a 31,5 miliardi, ieri Telecom ha svelato gli obiettivi al 2013. L'obiettivo è ambizioso: alla fine del prossimo triennio il debito scenderà a 25 miliardi e i dividendi cresceranno annualmente del 15%. A queste misure si aggiunge il buy back di 800 milioni sulle risparmio, per le quali Bernabè ha anche aperto in futuro alla possibilità di una conversione, per ora prematura. Risultato: la Borsa ha apprezzato acquistando sia le ordinarie (+5,16% a 1,1 euro) che le risparmio (+4,09%). Questa è una grande manifestazione di fiducia verso Bernabè che è in corsa per un nuovo mandato triennale alla guida del gruppo. Pure importante per la riconferma, è stato l'apprezzamento che è venuto dagli stati maggiori di Telefonica e Intesa Sanpaolo, due dei quattro azionisti di Telco, holding di controllo di Telecom. I dati 2010 «contengono molti aspetti positivi» ha affermato l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, che ha giudicato «rilevante» il calo del debito e il rafforzamento in Sudamerica «dopo anni difficili». Anche il presidente di Telefonica, Cesar Alierta, si è detto «molto contento» di Bernabè e del suo team sottolineando che Telecom «è sulla giusta strada» e che intende mantenere «la posizione attuale» nel gruppo. E di «dati molto positivi» ha parlato anche il presidente di Telecom, Gabriele Galateri di Genola: «finalmente l'azienda può affrontare i prossimi anni con una prospettiva di sviluppo». Bernabè, come era logico, non si è sbilanciato sulla questione della sua candidatura limitandosi a dire che «decidono i soci». L'assemblea di Telecom è in agenda per il 12 aprile e le liste dovranno essere depositate almeno 25 giorni prima. Entro metà marzo Telco dovrà prendere una decisione e quindi le consultazioni entreranno nel vivo nei prossimi giorni. Bernabè ha dalla sua risultati importanti: riduzione del debito di 5 miliardi, costi tagliati per 4 miliardi (un altro miliardo entro il 2013), una presenza importante in Sudamerica (dove Telecom vuole aumentare la sua quota in Telecom Argentina «quando vi saranno le opportunità»). Tant'è che, precisa l'ad, «oggi la società è molto diversa, forte e sana» e a fine anno, quando il debito scenderà sotto i 30 miliardi, ci sarà la possibilità di pensare anche «a strategie e scelte diverse». Su Ti Media Bernabè ha spiegato che «l'interesse» è per l'attività dei video mentre le tv della controllata, ha lasciato intendere, non sono core business.