I russi lasciano Fiat e si alleano con Ford
Salta l'alleanza tra la Fiat e la Sollers, la ex Severstal Auto, che annuncia un accordo con la Ford per produrre e distribuire i veicoli della casa statunitense in Russia. Per il Lingotto la decisione non modifica l'obiettivo di crescita nel Paese, che resta tra i mercati prioritari, ma non si sa ancora quale sia l'alternativa: Torino si limita a dire che l'intenzione è di continuare ad investire seguendo «una strategia indipendente». L'intesa con Sollers, siglata un anno fa con la benedizione del premier Vladimir Putin, era stata definita dall'ad Sergio Marchionne «un punto di svolta nella presenza della Fiat e della Chrysler in Russia, una delle più grandi alleanze siglate dal gruppo, in uno dei mercati a più alto potenziale». L'obiettivo era produrre, entro il 2016, 500 mila veicoli l'anno con nove nuovi modelli (focus soprattutto su Suv e fuoristrada) della Fiat e della Chrysler, per diventare il secondo produttore automobilistico del Paese. Ora Marchionne, che il designer Giorgetto Giugiaro definisce «uomo di finanza e non di prodotto», sarà costretto a rivedere la sua strategia in un mercato nel quale punta a vendere 280.000 vetture nel 2014 con una quota del 7%. Ford e Sollers, che già quest'anno avvieranno la produzione di una gamma di autovetture e veicoli commerciali leggeri della casa Usa, hanno presentato subito richiesta per poter accedere ai benefici previsti dal programma di sostegno al settore varato dal governo russo. Analoga richiesta era stata presentata dalla Sollers per finanziare il progetto con Fiat, ma era stata respinta perchè il business plan non era sufficientemente dettagliato e non ne era stata presentato un altro. In Italia, intanto, entra nel vivo la partita per l'investimento alla ex Bertone, dove la Fiat vuole produrre una Maserati del segmento E con un investimento da 500 milioni di euro. La proposta è stata discussa dai lavoratori, in cassa integrazione da sei anni, in un'assemblea molto partecipata con momenti di tensione tra i delegati della Fiom, che dispone di una larga maggioranza, e i rappresentanti della Fismic. La trattativa si aprirà il 28 febbraio, ma il confronto è già acceso, anche se Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom, vede questa volta «le condizioni per non dividere il sindacato come la Fiat ha fatto a Mirafiori e Pomigliano». Il consiglio di amministrazione della Fiat, intanto, ha approvato ieri i conti 2010 e la proposta di un nuovo programma di acquisto di azioni proprie per un controvalore massimo di circa 1,2 miliardi di euro.