Confindustria: crescita in frenata pesa il rialzo delle materie prime
Loafferma il Centro studi di Confindustria, sottolineando che «l'economia italiana procede meno rapida». Tuttavia, aggiunge, l'attività industriale «ha recuperato slancio» all'inizio dell'anno. E il Pil - dice ancora il Csc, «riparte nel primo trimestre 2011, dopo il debole +0,1% nel quarto 2010». Quanto al Pil italiano, il traino - spiega il Csc - viene sempre dalla domanda estera, mentre «resta stagnante la domanda interna». Sulla ripresa globale, gli indicatori, «alcuni al top dal 1996, segnalano che il passo è molto robusto e in accelerazione in Usa, Germania, Brasile e Russia, mentre rallenta in Cina e India». L'economia italiana «procede meno rapida: dopo lo stop tra estate e autunno 2010, l'attività industriale ha recuperato slancio all'inizio del 2011, trainata dall'export (invece i consumi ristagnano)», afferma il Centro studi di Confindustria. Questo scenario «favorevole è incrinato dai livelli record dei prezzi delle materie prime. L'allarme è acuito dagli sconvolgimenti politici in paesi esportatori di beni energetici»: le quotazioni sono tutte in forte ascesa, molto spesso ben oltre i massimi del 2008 e in certi casi (cotone, rame, cereali) - sottolinea - a valori storicamente elevati. Energia e alimentari causano variazioni più forti dei prezzi al consumo. L'inflazione core (al netto cioè di energia e alimentari) rimane bassa e «salirà in misura contenuta». Consolidamento della crescita e tensioni inflattive, sottolinea ancora il Csc, «elevano il costo del denaro. Fed e Bce tengono i tassi a breve ai minimi di sempre, negativi in termini reali, molto espansivi.