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Piazza Affari va in tilt per sei ore

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Unblocco di oltre sei ore proprio nel momento più delicato delle contrattazioni con la crisi libica che metteva in fibrillazione i titoli delle società più esposte con Tripoli. Piazza Affari ha vissuto ieri una giornata di passione con un guasto tecnico che di fatto ha azzerato il fuso orario tra Milano e New York, facendo aprire in contemporanea le due borse, con la piazza italiana in ritardo di 6 ore e mezza. La seduta in Italia si è così ristretta a solo un paio d'ore ore con il blocco di tutti i mercati, dalle azioni ai titoli di stato. L'Adusbef, l'associazione dei consumatori ha insinuato il sospetto che il guasto sia stato provvidenziale giacchè da una parte ha permesso agli investitori di ragionare più lucidamente su quanto sta succedendo nel nord Africa, e sugli effetti che ci potranno essere su titoli come Unicredit, Impregilo ed Eni, dall'altra ha impedito loro di muoversi dopo la pessima seduta di lunedì. Sospetti subito smentiti dall'ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi: «c'è stato un guasto sulla piattaforma come accade per i pc: poco più di un mese fa è successo a Euronext, poi è capitato anche a quella di New York. Qualsiasi altra fantasia non ha nessuna attinenza». Ma a Piazza Affari quello di ieri è l'ultimo e il più eclatante di una serie di disagi dall'introduzione del sistema telematico. Lo scorso 3 gennaio si verificò un errore nel calcolo dell'indice Ftse Mib, che per due ore non è stato comunicato, mentre il mercato funzionava regolarmente; il 7 maggio un blocco che ha comportato la sospensione della seduta tra le 15.45 e le 17. Ieri è subito intervenuta la Consob che, in una lettera a Jerusalmi ha chiesto «chiarimenti». La Commissione ha poi invitato la Borsa a «predisporre i necessari meccanismi affinchè non si ripetano episodi del genere». Borsa Italiana ha risposto di essere «già impegnata attivamente per impedire il ripetersi di tale situazione».

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