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Venti di guerra a Trieste Del Vecchio si dimette dal cda di Generali

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.Da qualche mese i due partiti interni, quello che fa capo al presidente Cesare Geronzi e quelli che ha identificato come ariete il patron di Tod's Della Valle si fronteggiano. Così le tensioni ieri hanno fatto la prima vittima. Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, si è dimesso ieri dal cda delle Generali in polemica col presidente Geronzi. Un passo indietro che ha gettato benzina sul fuoco alla vigilia del Cda di domani, dove è attesa una resa dei conti su poteri e governance. «Mi rendo conto che il mio contributo non può incidere sugli indirizzi strategici di questa compagnia», ha spiegato Del Vecchio nella sua lettera di dimissioni, irrevocabili, inviata a Geronzi. A far traboccare il vaso per l'imprenditore, socio e consigliere del Leone, sarebbe stata la recente intervista al Financial Times, nella quale il banchiere romano indicava un possibile intervento nelle banche italiane e nel Ponte sullo Stretto e una eventuale espansione del gruppo assicurativo in Sudamerica. Parole in contrasto con le linee strategiche fornite al mercato dall'ad Giovanni Perissinotto, lo scorso novembre, durante l'Investor Day. Venerdì le incongruenze erano state sottolineate dagli analisti in una serie di report e Geronzi aveva corretto il tiro. Ma le precisazioni non sono bastate a Del Vecchio, che del banchiere non è mai stato un grande fan. «Che il presidente sia Bernheim o un altro non cambia nulla. Cambierebbe qualcosa se il presidente fosse operativo, se avesse delega; ma, visto che il presidente adesso non ha alcuna delega, praticamente è una figura come la mia in Luxottica», aveva sottolineato lo scorso aprile prima della nomina di Geronzi al vertice della compagnia triestina. «Spiace la decisione di un apprezzato imprenditore e azionista», è stato i commento sul passo indietro di De Vecchio, raccolto negli ambienti vicini alla presidenza di Generali secondo i quali «mai, si ripete mai, vi è stata occasione di contrasto o anche solo di differenziazione nel Cda, dentro e fuori gli organi societari, e nei confronti del presidente della compagnia, a cominciare dalla materia degli indirizzi strategici».

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