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Granieri: «Per sopravvivere bisogna fermare lo strapotere della grande distribuzione»

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Adar voce alla difficile situazione è David Granieri, il giovane presidente della Coldiretti Roma, che non esita a centrare il nocciolo della questione: «Il nostro settore è fondamentale per l'economia del Paese. Purtroppo siamo ostaggio della grande distribuzione che impone le sue regole e del fenomeno della falsificazione dei prodotti made in Italy». Annosi problemi, ma come si risolvono? «Stiamo già facendo molto. La nostra attività contro la falsificazione sta producendo importanti risultati ovviamente la strada da percorrere è ancora lunga». E per la distribuzione? «Il grande problema con il quale spesso ci scontriamo è la frammentazione delle aziende. Dobbiamo essere uniti e usare meglio i consorzi, così da poter aumentare il nostro peso specifico nei confronti dei distributori». La situazione di Roma e provincia quale è? «Noi siamo un grande territorio con risorse immense e prodotti di qualità straordinaria. Dobbiamo affrontare due problemi: il primo riguarda il mercato prettamente romano. Roma è una grande città con interessi internazionali, dobbiamo metterci in pari con chi arriva da fuori e sfruttare meglio la nostra vicinanza col territorio attraverso iniziative a chilometro zero e un'azione di promozione efficace». Il secondo problema? «È proprio la promozione e la cultura dei nostri prodotti. Vanno rafforzati i marchi e si deve lavorare per far conoscere sia ai laziali che al resto d'Italia i nostri vini come hanno fatto altre regioni». Le aziende riescono ad andare avanti? «La situazione è difficile, ma costruendo aziende multifunzionali capaci di lavorare i prodotti e di fare vendita diretta possiamo reagire meglio alla crisi. Certo resta il vecchio problema delle percentuali». Cioè? «Se il prezzo al consumatore è di un euro e noi prendiamo una parte irrisoria, vuol dire che in mezzo ci sono troppe speculazioni e non a nostro vantaggio. Questo rapporto di forze deve cambiare». C.L.T.

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