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Il Centro-Sud più virtuoso del Nord

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Sepoi si guarda al bilancio a livello territoriale emerge che le Regioni del Nord considerate generalmente più virtuose in realtà hanno un indebitamento superiore rispetto a quelle del Centro-Sud. Nel supplemento Finanza Pubblica al Bollettino Statistico della Banca d'Italia, viene messo in evidenza che il debito pubblico in un anno, a dicembre 2010, è salito del 4,5% a quota 1.843,2 miliardi, contro gli 1.763,9 dell'anno precedente. Una lieve flessione si ha invece rispetto a novembre quando era a 1.868,6 miliardi. In calo le entrate tributarie, segno che la crisi economica morde ancora. Il gettito è sceso dello 0,97%. Gli incassi, al netto dei fondi speciali della riscossione, sono calati di 3,9 miliardi attestandosi a 397,5 miliardi contro i 401,4 miliardi dell'anno precedente. L'anno fiscale ha comunque contenuto le perdite di gettito rispetto all'andamento segnato nel corso dell'anno. A metà anno, infatti, il gettito tributario registrava gli effetti della crisi e mostrava una flessione del 3,18% e a luglio l'andamento cumulato aveva registrato una flessione del 3,4%. La contrazione si è poi ridotta nel corso degli ultimi semestri, passando al -2,6% degli ultimi 8 mesi e al -1,8% dei primi 11 mesi. Ma dal Bollettino di Bankitalia viene fuori anche che le amministrazioni locali del Centro e del Sud sono più virtuose di quelle del Nord. Nelle prime i conti sono migliorati. In particolare, il debito nelle amministrazioni locali del nord Ovest è salito l'anno scorso a 31,3 miliardi dai 30,5 del 2009 mentre nel ricco Nord Est è rimasto pressochè invariato attestandosi a 16,545 miliardi rispetto i 16,523 del 2009. Al Centro, invece, il debito è calato a 29,4 miliardi nel 2010 rispetto ai 30,1 dell'anno precedente mentre al Sud è stato di 24,6 miliardi l'anno scorso a confronto con 25,4 del 2009. Infine, per quanto riguarda le isole, nel 2010 è salito a 9,0 miliardi rispetto a 8,7 del 2009. I sindacati si dicono preoccupati. Per Foccillo della Uil imostrazione del fatto che il quadro economico globale migliora, ma con estrema lentezza, mentre si prospettano nuovi problemi fra i quali la crescita dell'inflazione». L'Ugl invece sottolinea che «na politica di tagli non basta se non è accompagnata da concrete misure di riqualificazione della spesa degli enti centrali e locali». I dati sul territorio hanno offerto l'occasione alle Regioni, negli ultimi tempi nel mirino di chi vorrebbe abolirle, per dire che invece «stanno dando un contributo al contenimento del debito pubblico mentre il debito complessivo - avverte il presidente delal Conferenza delle Regioni Vasco Errani - continua a crescere in modo sensibile per responsabilità delle Amministrazioni centrali».

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