A Meridiana lacrime e sangue
Siabbatte su quasi la metà dei dipendenti di Meridiana Fly la scure del nuovo piano di ristrutturazione della compagnia: si tratta, infatti, di 910 lavoratori, tra piloti, hostess e steward e addetti di terra, dei 2.023 dipendenti, attualmente, in forza nell'aviolinea. Come emerge dalle lettere di apertura della procedura di mobilità e di licenziamento, inviate ai sindacati dall'amministratore delegato Massimo Chieli, di questi 910 esuberi 84 sono piloti, 520 assistenti di volo e 306 lavoratori di terra. Ed è da questi pesanti numeri che partirà ora la trattativa tra l'azienda e i sindacati per arrivare a un accordo per la gestione di queste eccedenze di personale. Come previsto dalla legge (la 223 del '91), le parti hanno ora 75 giorni di tempo per arrivare a un'intesa. Il piano prevede 84 eccedenze tra il personale di condotta (44 comandanti e 40 piloti). Solo a Olbia, gli esuberi sono 48 mentre i rimanenti sono distribuiti sulle altre basi d'armamento (Cagliari, Malpensa, Firenze e Verona). Le eccedenze di hostess e steward sono di 520 unità, di questi 348 sono su Malpensa e 107 a Olbia. Trecentosei sono gli esuberi tra il personale di terra, dei quali 295 quadri e impiegati e 11 operai. La stragrande maggioranza di queste eccedenze è concentrata su Olbia con 264 unità. Va detto che degli oltre 300 lavoratori, circa 210 sono interessati dai processi di esternalizzazioni previsti dal piano. A determinare questi esuberi è la strategia di ristrutturazione. In particolare, la compagnia ha deciso di ridurre il numero di aeromobili di 9 unità, di cancellare una serie di rotte e snellire la struttura organizzativa del proprio quartier generale. A indebolire la competitività di Meridiana Fly è stata poi la ristrutturazione di Alitalia.