Conti in rosso per Unicredit
Anno magro, il 2010, per il colosso bancario Unicredit in Italia. Il bilancio dello scorso anno dovrebbe chiudere con una perdita di 50 milioni di euro. Il condizionale resta d'obbligo perché i dati non sono quelli comunicati ufficialmente al mercato ma frutto di indiscrezioni del più importante quotidiano economico nazionale: il Sole24 Ore. Una notizia contrassegnata, per questo, da una buona attendibilità e che ha sicuramente contribuito nella fase iniziali di contrattazione in Borsa a mandare ieri giù il titolo del 2,6% (ridotto all'1,84% a fine giornata). A frenare la Consob, l'organo di vigilanza dei mercati finanziari, dal richiedere delucidazioni a Piazza Cordusio è stata la debolezza dei titoli bancari a Piazza Affari. Tutti con segno rosso nel corso della giornata e con chiusure altrettanto negative. Gli operatori hanno atteso tutto il giorno comunque segnali sia dall'ente guidato da Giuseppe Vegas sia dalla banca. Nulla è invece arrivato. Dai piani alti dell'autorità di Piazza Verdi è stato confermato a Il Tempo l'attento monitoraggio delle fluttuazioni del titolo. E la scelta di non intervenire considerato che non erano state rilevate anomalie ed eccessi di ribasso tali da far scattare le richieste di chiarimenti. Identico l'atteggiamento tenuto da Unicredit che non smentendo le indiscrezioni di stampa ha di fatto confermato la veridicità delle notizie. Dunque anno duro per il gruppo bancario quello che ha visto l'uscita di scena del manager che più di tutti ha contribuito alla nascita di una delle più grandi banche italiane: Alessandro Profumo. La sua ultima eredità, per ironia del destino, è un rosso di bilancio pari quasi all'ammontare della mega liquidazione, ottenuta per lasciare la poltrona di comando. Un'uscita contrassegnata da un tempismo perfetto. Secondo quanto riportato da il Sole24Ore ad affossare il risultato di gestione sono state le rettifiche sui crediti per 3,6 miliardi. Un numero che anche ai non esperti di bilanci bancari suona come soldi prestati e difficilmente recuperabili. Insomma si appanna così anche il mito del banchiere più internazionale e più efficiente d'Italia. Il compito che aspetta il nuovo ad Ghizzoni non sarà facile. Piazza Cordusio il primo segnale di ripartenza lo ha dato già ieri. Dovrebbe essere Jean-Pierre Moustier, ex capo dell'investment banking di SocGen, il successore di Sergio Ermotti a capo del Corporate&Investment banking di Unicredit. La nomina dovrebbe arrivare domani in un cda convocato ad hoc.